Ieri, l’aula del Consiglio regionale ha provveduto ad approvare all’unanimità due mozioni di altrettante mie iniziative personali a sostegno di delicate vicende umane e professionali che hanno caratterizzato i recenti principali fatti di cronaca della Calabria. I documenti a favore di iniziative improcrastinabili a difesa dei lavoratori del Call & Call di Locri e della Sicurcenter impiegati all’aeroporto di Reggio Calabria, hanno trovato il loro giusto accoglimento da parte di tutti i colleghi consiglieri regionali, al di là dell’appartenenza politica di partito e dei campanilismi territoriali, e la piena condivisione sulla necessità che la Calabria ha il dovere di tutelare ogni singolo posto di lavoro, in ogni sede istituzionale preposta e con ogni mezzo legittimo. La vicenda assurda delle famiglie di Locri, vittime di strategie aziendali decise lontano dalla Calabria, trovano oggi il giusto spazio nei lavori svolti dall’Assemblea regionale e che, riponendo nuova speranza nell’unanime consenso politico bipartisan, ci consentirà di riproporci con ferma decisione presso quei tavoli ministeriali dove sono già in atto azioni intraprese in piena sinergia con le istituzioni locali e dove contiamo, con la necessaria convinzione, di giungere alla risoluzione della problematica stessa. Così anche per le famiglie dei già licenziati operatori di sicurezza della Sicurcenter S.p.A. che, dinanzi ad una manifesta volontà consiliare così ampia ed univoca, potrà consentire di intervenire senza esitazione alcuna sulle decisioni intraprese, incautamente e troppo celermente, dalla S.A.CAL. sull’avvicendamento del servizio di vigilanza e controllo del “Tito Minniti” e per coinvolgere, senza alcun dubbio, la Prefettura di Reggio Calabria. Due diverse vicende, con un drammatico comun denominatore, oggi si ritrovano al proprio fianco due strumenti di indirizzo politico, importanti per le famiglie interessate e determinanti nel catalogare primarie TUTTE le problematiche legate al mondo del lavoro in Calabria. Non posso esprimere soddisfazione fino a quando tutti i lavoratori interessati nelle due vicende ritroveranno il proprio posto di lavoro e le proprie famiglie la serenità meritata, ma di certo posso parlare di un sincero sentimento di gratitudine verso una Calabria che cerca di dimostrare, attraverso mille difficoltà, che davanti alle gravi sofferenze legate alla sopravvivenza dei propri figli, non c’è colore politico o campanilismo che tenga. Fiducia e speranza: la politica ha il compito di rafforzarle e diffonderle, ma anche di vigilare, affinché nessuna strategia aziendale possa cancellarle dal futuro di qualsiasi famiglia calabrese”.
Francesco Cannizzaro