Nuovo inquietante episodio di violenza all’interno del carcere di Arghillà, popoloso quartiere a Nord di Reggio Calabria. Il sindacato Sinappe riferisce infatti di una maxirissa che ha coinvolto 50 detenuti. “Un film dell’orrore” secondo il sindacato, “un pareggiamento di conti tra detenuti italiani ed extracomunitari”.

Ma oltre la rissa, un altro detenuto ha appiccato un incendio all’interno della propria “camera detentiva creando una nube di fumo in tutta la sezione che al propagarsi ha costretto l’immediato spostamento di tutti i detenuti all’area passeggi”. Ma “grazie al pronto intervento dell’esiguo personale in servizio, ridotto ai minimi termini da una carenza organica che il sindacato ha più volte lamentato, e al tempestivo supporto dato dai colleghi fuori servizio che nell’immediato sono corsi in ausilio, si è riusciti a scongiurare il peggio, operando con prontezza, professionalità e spirito di corpo. Ancora una volta il personale “dalla divisa blu” dell’Istituto ha dimostrato il proprio valore nonostante sia stato abbandonato a sé stesso. Infatti, questi episodi sono solo gli ultimi di una grande “escalation” avvenuta e, purtroppo, in continuo divenire”.

Il Sinappe di Reggio Calabria sottolinea peraltro che “negli ultimi mesi il Penitenziario è stato lo scenario di aggressioni al personale, disordini in sezione e risse tra detenuti. I promotori delle violenze, i protagonisti delle aggressioni e i soggetti psichiatrici (cui l’istituto non risulta idoneo ad ospitare) tuttavia non vengono trasferiti”.

fonte e foto gazzettadelsud.it