Il Tribunale di Reggio Calabria ha assolto perché il fatto non sussiste la sig.ra N.C.V.A., imprenditrice, difesa dagli avvocati Maria Laurenzano del foro di Reggio Calabria e Rosario Scarfò del foro di Locri.
Secondo la tesi accusatoria la signora, in qualità di titolare di una azienda agricola, avrebbe truffato l’INPS al fine di ottenere un illecito profitto: in particolare, l’imputata, denunciando falsamente rapporti di lavoro subordinato in realtà inesistenti, avrebbe indotto l’Ente pubblico a costituire false posizioni assicurative cosi da far percepire indebitamente ai soggetti indicati quali dipendenti della predetta ditta prestazioni previdenziali ed assistenziali, procurando cosi a sé e o ad altri un ingiusto profitto con pari danno per la persona offesa.
Tale condotta si sarebbe perpetrata addirittura per più anni consecutivi, con rilevante danno economico per l’Ente.
Tuttavia, nonostante le pesanti accuse, i penalisti – a seguito di un complesso dibattimento – sono riusciti ad evidenziare come nessun riscontro probatorio fosse in realtà emerso in merito alla contestata inesistenza dei rapporti di lavoro incriminati, peraltro neppure disconosciuti dagli stessi lavoratori dell’azienda.
Tesi condivisa anche dal Tribunale di Reggio Calabria, che – nonostante la richiesta di condanna avanzata dal Pubblico Ministero – ha assolto l’imprenditrice.
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