Una protesta senza precedenti si è svolta questa mattina a Reggio Calabria, dove i sindacati di polizia Siulp e Siap hanno manifestato davanti alla Questura per denunciare le gravi condizioni in cui operano gli agenti in tutta la provincia. Con il supporto dei vertici nazionali, i rappresentanti sindacali hanno evidenziato le carenze di organico, i mezzi insufficienti e i ritardi nei pagamenti degli straordinari, che da tempo pesano sul morale e sulla capacità operativa della Polizia di Stato.

Felice Romano, segretario generale nazionale del Siulp, ha parlato di poliziotti costretti a lavorare in condizioni “disumane”, con turni estenuanti di 12 ore al giorno. “Siamo qui per difendere la città di Reggio Calabria e i suoi cittadini”, ha dichiarato Romano. “In una regione già martoriata, gli scenari internazionali ci impongono un’attenzione ancora maggiore. Ma con la nuova gestione, non solo sono aumentate le difficoltà, ma assistiamo anche a favoritismi verso sindacati vicini alla compagine governativa. Questo non possiamo permetterlo.”

La protesta nasce dal crescente malessere tra gli agenti, soprattutto nelle sedi periferiche della Questura reggina, dove la carenza di risorse e mezzi rende sempre più difficile garantire la sicurezza. “Abbiamo già denunciato questa situazione da tempo – ha sottolineato Romano – ma fino ad ora abbiamo trovato solo inerzia. Gli agenti che lavorano 12 ore al giorno meritano rispetto e retribuzioni adeguate.”

Anche Luigi Lombardo, segretario nazionale del Siap, ha evidenziato la necessità di un immediato ripristino della legalità e della trasparenza all’interno della gestione locale. “La sicurezza è un’infrastruttura strategica per lo Stato”, ha dichiarato. “Più i poliziotti lavorano serenamente, migliori sono i risultati per i cittadini. Stiamo chiudendo il contratto di lavoro, ma è altrettanto importante risolvere i problemi di ritardo nei pagamenti e assicurare che chi rischia la vita venga retribuito puntualmente.”

Uno dei punti più critici della protesta riguarda proprio i ritardi nel pagamento degli straordinari, con alcuni agenti delle scorte che hanno ricevuto i compensi per ore lavorate due anni fa solo nei giorni scorsi. “Non possiamo accettare questa mancanza di rispetto per il nostro lavoro”, ha ribadito Lombardo, aggiungendo che il sindacato non ha mai rifiutato il dialogo con l’amministrazione.

Nonostante la gravità della situazione, i leader sindacali si dicono ancora fiduciosi che sia possibile riaprire un confronto costruttivo con le istituzioni. “C’è ancora tempo per ricucire lo strappo”, ha dichiarato Lombardo. “Il sindacato ha sempre cercato il dialogo, e se siamo arrivati a questa protesta è perché ogni altro tentativo è stato vano.” Anche Romano ha concluso con un appello alla responsabilità: “Si può uscire da questa crisi solo assumendosi le proprie responsabilità. Se non si è pronti a farlo, allora è il caso di lasciare il posto a chi lo è.”

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