Sono ancora in pochi ad aver avuto il privilegio, ma anche in Calabria è cominciata la campagna vaccinale contro il Coronavirus. C’è chi lo definisce un atto simbolico, ma forse in questi casi è più giusto parlare di un gesto d’amore nei confronti dei pazienti più a rischio. Alessandra Panarello, 24 anni, è una delle dottoresse calabresi più giovani ad essere vaccinate per lotta contro il Covid-19. In questi mesi sta lavorando in prima linea all’ospedale di Gioia Tauro, dove nelle ultime settimane sono stati trasferiti molti pazienti che prima erano in cura al Gom di Reggio Calabria.

Ieri intanto presso il nosocomio reggino sono state completate le prime 60 di somministrazioni di vaccino e, in attesa dell’arrivo del nuovo carico, come affermato dal Commissario Straordinario Iole Fantozzi, nei prossimi giorni si passerà ad immunizzare tutto il personale sanitario e poi finalmente si inizierà con gli operatori delle Rsa e con gli anziani Over 80. Alessandra ha dimostrato un grande spirito di abnegazione per il proprio lavoro, dando il buon esempio spazzando tutte le polemiche che in questi giorni si stanno ascoltando riguardo i “medici no vax”. Ovviamente l’obbligo di vaccinazione non esiste, ma non sembra proprio essere questo l’atteggiamento più corretto in un periodo in cui molti dottori e infermieri sono stati contagiati e in molte cliniche ospedaliere sono esplosi pericolosi focolai epidemiologici. Ma non è questo il caso della calabrese Alessandra Panarello, che adesso inizia ad intravedere un barlume di speranza dopo tante tristi situazioni vissute tra le corsie del “suo” reparto Covid.

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