Ieri Reggio Calabria è stata la sede di un incontro importante con il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che in questa occasione ha incontrato le autorità di pubblica sicurezza della Calabria.
Alfano ha affermato “sono qui per ribadire la forza dello Stato”, il ministro ha poi elencato i numeri del rafforzamento del dispositivo delle forze dell’ordine in regione con circa 11 mila unità. I rinforzi hanno riguardato 162 unità per attività investigative, 340 per attività di controllo del territorio e 333 per il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine.
Il Ministro ha parlato di una ‘ndrangheta sempre più in difficoltà, costretta ad arretrare davanti a uno Stato, e davanti alla Calabria, dove le forze dell’ordine, la magistratura e i maggiori controlli stanno colpendo duramente le cosche.
Ecco, ha affermato Alfano, dietro gli ultimi recenti attacchi della ‘ndrangheta che hanno visto colpire soprattutto autorità amministrative, pubbliche e imprenditori, non c’è una realtà criminale forte ma una ‘ndrangheta ferita, indebolita, colpita da blitz dopo blitz.
In occasione della giornata di ieri a fare gli onori di casa è stato il Prefetto Sammartino, che ha avuto accanto tutti i colleghi degli altri capoluoghi calabresi, le forze dell’ordine oltre che di Reggio anche di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo.
“lo Stato in Calabria c’è, è forte e non arretra ma anzi avanza” ha ricordato il Ministro, facendo riferimento alle cifre che riguardano i risultati ottenuti nel campo della legalità, e soprattutto riferendosi all’operazione focus ndrangheta che ha incrementato le forze dell’ordine di oltre 10 mila uomini.
Infine ha concluso chiedendo ad amministratori locali e alle società civili un ultimo grande sforzo, ovvero quello di collaborare sempre, affermando come le porte della magistratura sono aperte sempre e nessuno deve rimanere fuori a bussare.
Carlotta Tomaselli
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