Sanzione annullata, multa cancellata. Un’automobilista reggina ha avuto ragione prima davanti al Giudice di Pace e, dopo il ricorso in appello del Comune di Reggio Calabria, anche davanti al Tribunale civile (in composizione monocratica), rispetto alla contestazione effettuata dalla Polizia municipale che ha rilevato il transito nella sopraelevata del porto in eccesso di velocità.
Come riporta Francesco Tiziano su gazzetta del sud, alla guida della propria auto viaggiava, secondo le contestazioni della Polizia municipale, «29 km/h oltre il limite di velocità fissato in 50 km/h».
Era stato in prima istanza il Giudice di Pace ad annullare il verbale di infrazione al codice della strada della Polizia municipale «avendo riscontrato elementi insufficienti a supportate il giudizio di responsabilità» in carico all’automobilista. La divergenza è coincisa con l’esposizione dei cartelli che segnalano gli autovelox: «Benché dalla documentazione risulti presente il giorno dell’accertamento la cartellonistica di preavviso della presenza di una postazione mobile di controllo elettronico della velocità e la collocazione della stessa 150 metri prima della predetta postazione, dal rilievo fotografico prodotto dal Comune la cartellonistica appare a distanza ravvicinata dal posto di controllo, in posizione insufficiente a garantire il dovuto preavviso agli utenti della strada». Per il Tribunale «il Giudice di pace ha aggiunto che la cartellonistica risulta collocata in basso e non ad un’altezza tale da essere facilmente leggibile e, accogliendo un altro motivo di opposizione, ha evidenziato che il verbale risulta redatto in data successiva all’accertamento dell’infrazione e da agente diverso da quello che avrebbe accertato».