Dopo il rigetto del ricorso, prodotto dalla Reggina al Tar del Lazio del 03 agosto scorso, in città e non solo è calato un sipario amaranto di tristezza, che in tantissimi tifosi , simpatizzanti e sportivi, hanno esternato per come hanno potuto, chi per strada , chi sull’onda dei social network e in circa 6 000 al Granillo, in una serata importante, in uno specchiarsi in un futuro non dei migliori che ogni tifoso nel suo “ragionamento obiettivo”, già obiettivo, e’ strano dirlo, ha la giusta consapevolezza della criticità. In questi momenti si può fare dietrologia, considerando il calcio l’ultimo dei problemi di una città allo sbando, senza una guida politica stabile, produttiva ed attenta che nonostante tutto , si è avvicinata al mondo amaranto.Oggi, senza il suo collante sociale, quel collante sociale che si chiama REGGINA e che non solo dona economia alla città, ai commercianti, ai piccoli imprenditori, ma di fatto contribuisce alla giusta coesione sociale che in una città metropolitana come Reggio Calabria serve e mitiga alcune criticità serie nella comunità.
La Reggina , non è solo una squadra di calcio, la Reggina è come una famiglia, dove tifosi si ritrovano, si uniscono in tutte le parti d’Italia , mostrando quella Calabria buona, quella Calabria civile, rispettosa e passionale, quel senso di appartenenza, figlia di quel Mediterraneo che nella sua grandezza ospita tutti, accoglie tutti e dona quell’essenza di navigatori, di gladiatori e combattenti, al pari dei tifosi che fino all’ultimo minuto non smetteranno mai di sostenerla e fino all’ultimo minuto del 29 agosto davanti al Consiglio di Stato, non molleranno e vorranno farsi dire in faccia in massima trasparenza le proprie sorti, al solo fine di ricevere qualche cosa di prezioso oggi in Italia, che si chiama giustizia. Doveroso è poter dire che di errori gestionali e contabili siano stati compiuti, ma doveroso sarà non cancellare qualche cosa d’importante che nella quotidianità grigia, povera e improduttiva di una città ,di una provincia e di una regione , dona quel colore di passione che ormai a queste latitudini , ogni domenica , sia un campionato di CND, sia un campionato di C , di B o di A, la REGGINA, non sarà mai abbandonata dai suoi indomiti gladiatori amaranto. Non rimane che attendere questa sentenza, non resta che recarsi a Roma, rimanere compatti , lasciando le polemiche , le analisi dopo il 29 agosto, solo allora potremo avere davanti a noi, un certo orizzonte e solo allora potremo scegliere la giusta imbarcazione, per salvarci da questo tsunami che da tifoso spero solo , possa essere stato provocato in buona fede e per inesperienza gestionale di una squadra di calcio, perchè a volte non basta essere buoni imprenditori, per essere buoni Presidente della Reggina, specialmente se nelle tue vene non scorre sangue reggino e di quella meravigliosa città non si hanno le giuste conoscenze, derivate nell’ averla vissuta nel cuore.INFINE, solo un saluto e un abbraccio al grande Super Pippo Inzaghi, il nostro ex Mister che anche lui, fino alla fine e’ rimasto vicino a quei colori che precedente all’incarico dall’allenatore, le aveva vissuti da calciatore contro quella Reggina stellare da serie A che per quasi un decennio, ci aveva regalato quella certezza stimolante che anche a queste latitudini possiamo competere e crederci e anche a queste latitudini si può fare in grande e dopo averla sognata per 85 anni e dopo averla onorata per 9 anni, con passione, sacrifici e calore, al pari di due genitori con il loro figlio, perchè alla fine la REGGINA è una famiglia, non la distruggete …