«Le condanne vanno interamente confermate».
Questo è quanto invocato ieri dal sostituto procuratore generale, Domenico Galletta, alla Corte d’Appello reggina, Bandiera presidente con a latere Cappuccio e Di Landro. Il pg ha infatti richiesto al Collegio di confermare i 54 anni di carcere inflitti, in primo grado, per gli imputati del troncone abbreviato del processo “Ulivo 99”.
Il gup, Adriana Trapani, all’esito del processo aveva condannato Marino Vallelonga a 13 anni 4 mesi di carcere, Rocco Ameduri e Pietro Bellucci a 12 anni, Demetrio Tripodi a 10 anni 8 mesi mentre a Salvatore Agostino sono stati inflitti6 anni di reclusione. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed altri reati. Per l’accusa molti sono coinvolti nella rete di narcotraffico messa in piedi dalla cosca Jerinò, attiva a Gioiosa Jonica e dintorni, attorno alla “Mondoparquet”, ditta di lavorazione del legno con sede a Santhià, che lungi dallo svolgere tale attività, era utilizzata per effettuare importazioni di ingenti quantitativi di cocaina.
Adesso la parola passerà ai difensori.

Angela Panzera

(Cronache delle Calabrie)