“Tesori Metropolitani”
Posto ad un’altitudine di 527 metri, su una roccia collocata nel cuore della fiumara Amendolea che ha alle spalle l’imponente Monte Cavallo, è l’antico borgo ellenofono di Roghudi, il cui nome deriva dal greco “rogòdes”, pieno di crepacci o da “rhekhodes”, aspro. Le prime origini di questo paesino ci riportano al 1050 quale piccola porzione di una più ampia area grecanica.
Tra l’XI e il XII secolo fu soggetto al controllo dei Bova e, successivamente, finì sotto l’influenza dello Stato dell’Amendolea fino al 1806. Anche a causa della collocazione piuttosto impervia, Roghudi ha patito molto spesso nel corso dei secoli l’imperversare della natura. Nel 1971 e 1973 due violente alluvioni, che provocarono morti e dispersi, danneggiando numerose abitazioni, obbligarono i circa 1600 abitanti (una gran parte di essi occupò la nuova e odierna Roghudi, edificata più a valle) ad abbandonare il paese che così iniziò la sua nuova e affascinante esistenza di borgo “fantasma”.
fonte e foto pagina fb Città Metropolitana di Reggio Calabria