Il tour itinerante “Una vita da social”, la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni arriva a Reggio Calabria. Scandito da 73 tappe su territorio nazionale (da Torino a Palermo) e internazionale, esso si inquadra nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto Generazioni Connesse.
Gli studenti delle scuole di Reggio e provincia avranno la possibilità di incontrare non solo gli operatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni ma anche le unità cinofile della Questura di Reggio Calabria e Willy, il robot artificiere del Reparto Mobile della stessa città.
Nella suggestiva cornice dell’Arena dello Stretto, nel cuore del Lungomare, ci saranno pure dei testimonial d’eccezione, i beniamini dei più piccoli, i giocatori della Reggina Calcio pronti a raccontare la loro testimonianza e a lanciare il proprio messaggio contro il cyberbullismo.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare e di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.
Gli studenti attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.
Oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.00 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici, 350 città sul territorio e una pagina Facebook con 132.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Dalla ricerca di Skuola.net per Una Vita da Social emergono dati interessanti che spesso i Millennials e la Gen Z tengono ben segreti: 1 ragazzo su 3 ha un profilo fake sui social, 5 ragazzi su 6 controllano sempre chi mette like ai loro post, 1 minore su 2 è vittima di violenze ed il dato è in netta crescita per i giovanissimi.
Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi.
Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza on line in modo da offrire alle nuove generazioni occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.
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