R. e P.

Giovedì 27 marzo si celebra per la sessantatreesima volta anche in Italia  la “Giornata mondiale del Teatro”. La finalità della “Giornata” è quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’espressione teatrale e promuovere lo sviluppo delle arti performative in tutti i Paesi del mondo.

L’occasione ci consegna la possibilità di rivisitare il rapporto tra teatro e comunità calabrese  ma anche, tra teatro e scuola nella nostra comunità e contemporaneamente di fare una riflessione sullo stato dell’arte anche del Teatro comunale “F. Cilea” di Reggio Calabria.

Lo spettacolo colto, prosa, danza, lirica, insomma lo spettacolo frutto di fatica, di ricerca, di studio è quello che deve essere sostenuto perché in Italia non ha vita facile, ancor più come vedremo in Calabria. E’ un problema che riguarda la formazione del pubblico fin da giovane, bisogna educare i bambini al teatro fin da piccoli perché questa forma di espressione artistica aumenta le capacità linguistiche e quindi la crescita culturale, che è il vero investimento da fare. Bisogna puntare alla formazione del pubblico facendo arrivare questo tipo di spettacoli “colti”, di valori e di linguaggi, a un maggior numero di persone. Anche se va sottolineato che negli ultimi tempi, grazie ad associazioni e imprenditori  privati, i teatri calabresi ,e non ultimo il Cilea di Reggio Calabria, hanno potuto godere di spettacoli e rassegne di buon livello.

La scuola non è fatta solo dai bambini, vi sono anche le famiglie. Anche loro devono familiarizzare con il teatro. Verso quest’ultimo esistono nel pubblico delle resistenze determinate anche da barriere di costo. Se riusciamo a rompere queste barriere la gente si accorgerà che lo spettacolo teatrale è molto più bello di quello televisivo, lo spettacolo dal vivo dà emozioni che quello della televisione non dà. Il teatro è un luogo magico.

Ma va doverosamente sottolineato come il mondo della scuola calabrese ,sia pure con modalità spesso molto diverse, è sempre andato alla ricerca di occasioni per incontrare il teatro. E’ questo un fenomeno di straordinaria ricchezza e rilevanza, del quale occorre evidenziare alcuni aspetti importanti.

Sono numerose le scuole di ogni ordine e grado calabresi che hanno sviluppato negli ultimi anni un rapporto costante, seppure spesso non organico, con i linguaggi non verbali e con il teatro in particolare.

Gli spettacoli realizzati da ragazzi, spettacoli di professionisti ai quali gli allievi assistono, laboratori sperimentali di teatro, persino atipici insegnanti che si improvvisano attori e registi sono esperienze presenti spesso stabilmente in molti istituti.

Tutto ciò ci fa affermare con sicurezza che il pubblico infantile e giovanile rappresenta un’area di utenza strategica e che le attività espressive e artistiche hanno dato prova di offrire un contributo significativo per l’arricchimento dell’offerta formativa, senza considerare, altresì,  la valenza educativa dell’approccio al linguaggio teatrale.

Tuttavia gli ultimi dati forniti dall’Annuario statistico 2024 realizzato dall’ISTAT raccontano chiaramente di un’Italia pigra dal punto di vista culturale.

Nel 2023 il 19,8 per cento delle persone di 6 anni e più ha dichiarato di essere andato al teatro almeno una volta negli ultimi 12 mesi, in aumento di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2022, ritornando su valori prossimi a quelli pre-pandemici (nel 2019 erano il 20,3 per cento) L’incremento di partecipazione a spettacoli teatrali, come nel 2022, ha interessato maggiormente i giovanissimi, che avevano risentito maggiormente del calo dovuto alla pandemia e per i quali una maggiore partecipazione a questo tipo di intrattenimenti si associa alla frequenza scolastica. L’abitudine di andare a teatro almeno una volta all’anno è relativamente più diffusa al Centro-nord (il 21,0 per cento rispetto al 17,4 per cento del Mezzogiorno. Al Sud e Isole, in tutte le regioni, tranne la Campania (20,8 per cento), si registrano valori al di sotto della media nazionale. Più diffusa la partecipazione agli spettacoli teatrali nei comuni centro delle aree metropolitane (il 29,5 per cento delle persone di 6 anni e più), a fronte di quote più residuali nei piccoli comuni (12,4 per cento nei comuni fino a 2 mila abitanti).

In Calabria ,comunque, la percentuale di coloro che dichiarano di non aver mai fruito  di spettacolo teatrale, è dell’ 83,6%. Chi si è recato almeno una volta a teatro nella nostra regione  nel 2023 rientra in una percentuale dell’14,1%, penultima regione in Italia,di cui 87,3 da 1 a 3 volte  e il 4,3% 7 volte e più.

Ora, come la scuola non può e non deve ignorare la presenza e l’attività sul territorio di quei gruppi o compagnie professionali o non, che si occupano di teatro, così è impensabile che gli undici teatri della nostra regione  continuino  a proporsi in termini riduttivi come finora accade rispetto alle loro potenzialità mentre dovrebbero funzionare a pieno regime.

Creare il pubblico di domani è una esigenza imprescindibile, per esempio, per una istituzione come il “Cilea” di Reggio Calabria  che, attraverso una auspicabile Fondazione,(di cui ogni tanto si parla ma senza giungere ad alcun risultato) promossa da managerialità pubblica e del privato, intraprenda una politica di interventi di divulgazione , sviluppando una pedagogia teatrale e musicale e investendo sulla formazione dei ragazzi e dei giovani, complice una fitta rete di relazioni da realizzare con il mondo della scuola.

Insomma, il “Cilea” va certamente inteso come valore ma anche come risorsa, ma lo sia in funzione del servizio che può rendere al cittadino, recuperando sia la vicinanza al pubblico,sia la capacità di cogliere e di rielaborare il presente e la quotidianità.

Il teatro deve riuscire a creare un sistema, che grazie al lavoro sul territorio ed al coinvolgimento del maggior numero di persone, ritorni a rendere proprie le esigenze della committenza, ovverosia del pubblico.

. Allo stesso modo è sempre più urgente che la funzione di termini di valore o di servizio del teatro non possa essere più misurata in termini di biglietti, ma in termini di diritto e possibilità di usufruirne

 

Reggio Calabria 26 marzo 2025                                                              Guido Leone

già Dirigente tecnico USR Calabria