Il Tribunale di Reggio Calabria in composizione monocratica, ha condannato, in primo grado, due ginecologi e un’ostetrica alla pena tre anni ed un mese di reclusione ciascuno: per l’accusa avrebbero manipolato la cartella clinica di una gestante attestando falsamente una serie di circostanze relative alla conduzione del parto della stessa, in cui veniva alla luce un neonato, oggi dodicenne, con gravi ed irreversibili danni cerebrali.
I tre sanitari, tutti all’epoca dei fatti in servizio presso il Gom del capoluogo dello Stretto, insieme allo stesso ospedale, sono stati condannati anche al risarcimento del danno, da liquidarsi in separata sede civile, ed alla rifusione delle spese processuali nei confronti dei genitori del bambino e del ragazzo stesso, costituitisi nel processo
La vicenda prende le mosse dalla denunzia presentata proprio dai genitori dopo la verifica delle condizioni di salute del figlioletto e dopo l’esame dei documenti clinici forniti dal Grande Ospedale Metropolitano, che secondo i familiari evidenziavano dei profili di incompatibilità con gli esiti del parto.