R. e P.
MEETUP REGGIO 5 STELLE – MEETUP MAGNA GRECIA 5 STELLE
Reggio Calabria. A ognuno il suo e le belle anime stanno a guardare
La notizia è di dominio pubblico e ha già conquistato l’interesse dei media nazionali: il PD locale e un pezzo del Nazionale (soggetti indiretti), incarnati da Antonio Castorina, sono stati messi ai domiciliari. Si interfacciano e traslano i soggetti ma è quello che accade. Oppure no? Dobbiamo parlare dei soggetti e della responsabilità penale? Già lo ha spiegato il Procuratore Bombardieri: “Questa non è una indagine sulle elezioni ma è una indagine su alcuni fatti..”. Bene. L’argomento viene affrontato dallo stesso Sindaco Giuseppe Falcomatà, che però con Castorina rientra tra i soggetti indiretti (PD locale e Nazionale), il quale esordisce: “Ringrazio la Procura ….. per il lavoro di accertamento condotto su alcune specifiche circostanze che si sono verificate in occasione del primo turno delle scorse amministrative reggine … l’indagine non si riferisce all’impianto amministrativo delle elezioni…”. Bene. Anche il Sindaco tiene a precisare che non è in discussione la sua elezione ma solo le circostanze-reato che definisce “tristi”. Ma se andiamo a leggere le motivazioni del GIP che ha disposto i domiciliari scopriamo che non c’è poi tanto spazio o distinguo tra ciò che sono i “fatti” e la “tristezza” del Sindaco. Quel GIP afferma: “L’indagato (cioè il soggetto diretto, quello che fa parte del PD locale e del Nazionale- qui descritti come soggetti indiretti) è stato in grado di surrogarsi al Sindaco nelle nomine del Presidente di seggio, in maniera del tutto indebita, ma è stato altresì in grado di orientare le scelte di quest’ultimo che, quando veniva posta alla sua attenzione l’irregolarità dell’azione di Castorina, richiamava a sé il potere di nomina dei presidenti di seggio ma sostanzialmente reiterava le scelte operate da Castorina nominando i medesimi soggetti scelti dall’indagato”.
Dunque il Sindaco non è assolutamente estraneo nel costruire la catena di montaggio dei fatti-circostanze reato. Diciamo, per adesso, che non si è avveduto. Cioè, è il tipo – quel Sindaco – che è avvertito che l’azione è illegittima perché da lui non vergata e che fa? La fa propria! Adesso sappiamo a chi rivolgerci per aggiustare un atto illegittimo: al Sindaco che pur messo al corrente della schifezza, la firma! Ma poco dopo “si rattrista” che è già qualcosa. Ma possibile che sia così bamboccione, che non si è chiesto del perché – cioè che interesse potesse nutrire – il Castorina a nominare i presidenti di seggio e mettersi al posto del Sindaco? No? Sicuro? Sicuro che il Sindaco conoscendo bene il suo compagno di partito non avesse intuito nulla? Strano, eppure dal buon esito delle elezioni sarebbe dipeso il destino del futuro Sindaco, cioè dello stesso che succedeva a sé stesso. Epperò dobbiamo prendere atto che lui si rattrista e si congratula con la Procura ma, nel contempo, dobbiamo prendere atto del grado di miopia talmente grave che mina seriamente le basi della sua credibilità sia come politico che come amministrativo. E la favola continua: la Procura ha svolto e svolge il suo mestiere entro un perimetro ben definito, il Sindaco firma atti che sostanzialmente sono illegittimi, li fa propri, li sana e non si accorge di nulla, il PD locale e nazionale fa finta di non capire, tutti si indignano ma domani le belle anime avranno scordato tutto. La vita continua e la giostra pure.
Nella foto sotto Antonio Castorina