INTERVENTO INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2023
Egregio Signor Presidente della Corte di Appello,
La ringrazio per l’invito e saluto cordialmente tutti gli ospiti presenti, le Autorità, i Magistrati, l’Ordine Forense. Sono qui in rappresentanza di tutto il personale della Giustizia. Colgo questo momento per evidenziare e ricordare agli illustri rappresentanti del Ministero della Giustizia le criticità che da tempo si registrano, cercando di trovare assieme quelle giuste strategie per far diventare il Ministero della Giustizia il volano di eccellenza della Pubblica Amministrazione. Mi riferisco al forte ritardo dell’erogazione delle somme del Fondo di produttività per gli anni 2020-2021, salario accessorio dei lavoratori della Giustizia, che non solo è del tutto inadeguato rispetto alla quantità ed alla qualità del lavoro evaso e alle immense responsabilità rivestite, ma riporta pure un costo inferiore alla media di quanto viene corrisposto e percepito dai lavoratori nelle altre pubbliche amministrazioni. Voglio ricordare il blocco delle diecimila progressioni economiche in favore dei lavoratori della Giustizia, sebbene l’ipotesi di accordo è stata sottoscritta lo scorso 11 luglio e già certificata dagli organi di controllo. Il mancato transito di 270 ausiliari in area seconda, figura professionale dell’operatore giudiziario, sottoscritto il 29 luglio 2010. Ancora disatteso è l’accordo sulle progressioni giuridiche, dentro e tra le aree, sottoscritto il 26.4.2017 e recepito nel DM 9.11.2017, che prevede, tra l’altro, il passaggio dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza ex art. 21 quater L. 132/15. Lo scorrimento integrale delle graduatorie formate ex art. 21 quater L. 132/15 per funzionari NEP.
La vertenza dei vuoti d’organico: la grave condizione di scopertura degli uffici Giudiziari impone, insieme alla stabilizzazione del personale precario, lo scorrimento integrale delle graduatorie dei concorsi già svolti e l’indizione di ulteriori concorsi che prevedano una più che congrua riserva di posti per il personale interno.
A tal proposito vorremmo conoscere le motivazioni che impediscono il mancato scorrimento dei direttori e dei cancellieri, considerando che la scopertura dei posti per il profilo di Direttore e di cancelliere, sulla scorta delle attuali e “inadeguate” piante organiche, per tutti gli uffici giudiziari non solo è di gran lunga superiore agli idonei collocati nella vigente graduatoria, ma è resa ancor più critica dall’elevato numero di pensionamenti che non ha trovato di contro una immissione di personale in numero adeguato e proporzionale al precipuo scopo di favorire l’attuazione degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’appello che oggi formulo ai rappresentanti del Ministero è quello di adottare un DPCM separato che non pregiudichi i tempi indicati dal medesimo Ministero, con un urgente intervento nella sezione fabbisogni per non permettere la scadenza del 3 febbraio della graduatoria dei 340 direttori e dei 367 idonei Cancellieri Esperti utilmente collocati nelle rispettive graduatorie distrettuali alcune delle quali, in assenza di eventuali proroghe, scadranno a partire dal mese di maggio 2023. Il momento che stiamo vivendo è molto delicato e l’intero apparato giudiziario richiede con urgenza l’impiego di risorse umane già disponibili.
Particolare attenzione anche sulla grave carenza dei Dirigenti, che attualmente contano 170 su 326, l’organizzazione del lavoro è quasi al collasso, le strutture operative sono sommerse di compiti e adempimenti urgentissimi che non riescono a svolgere e in questa situazione il PNRR ci sta col fiato sul collo. Serve personale, servono mezzi informatici, banche dati aggiornate, connessioni efficaci, normative applicabili, direttive coerenti, migliore distribuzione dei carichi di lavoro.
Registriamo con positività la volontà del Governo espressa dal Sottosegretario alla giustizia Ostellari, che rispondendo ad un’interrogazione parlamentare alla Camera ha dichiarato che sarà compito del Governo procedere alla stabilizzazione dei circa 8 mila soggetti assunti con i fondi del Pnrr.
Per questo è necessario adottare iniziative, anche di natura normativa, per prevedere e disporre la stabilizzazione dei contratti degli addetti presso l’Ufficio per il processo attualmente in servizio, visto che per l’efficienza della giustizia il Pnrr stanzia oltre 2,2 miliardi, con indicazione specifica sulle mansioni al fine di superare ogni incertezza per garantire l’uniformità sull’intero territorio nazionale.
È necessario iniziare immediatamente la procedura per evitare che la precarietà del posto di lavoro, porti a un dannoso deflusso di personale verso rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Da anni stiamo lottando affinché siano resi agibili e fruibili i locali in cui centinaia di lavoratori quotidianamente sono “costretti” a convivere con la poca adeguatezza strutturale e con la scarsa insalubrità a causa del mal funzionamento del sistema di climatizzazione e /o dei servizi igienici poco adeguati e insufficienti.
Vari gli incontri e i solleciti trasmessi ai massimi vertici istituzionali – l’ultimo lo scorso 12 dicembre. Ci riesce difficile comprendere quali siano le reali difficoltà ostative che impediscono la risoluzione della questione edilizia giudiziaria e l’adozione dei provvedimenti imprescindibili ed indifferibili per il ripristino della funzionalità dei locali degli uffici giudiziari, così come il completamento del nuovo palazzo di giustizia, per il quale è doveroso ricordare la firma del Protocollo di intesa tra Ministero della Giustizia e Comune di Reggio Calabria.
Oggi sollecitiamo il coinvolgimento di tutte quelle parti che hanno il potere di sciogliere il nodo dell’edilizia giudiziaria reggina.
Proprio alla dignità delle persone e alle disuguaglianze è rivolta l’attenzione della UIL, così come recita l’art. 3 della Costituzione Italiana che voglio leggere solo per ricordare:” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Per questo siamo pronti ad ogni sfida mettendo in campo tutte quelle azioni necessarie alla tutela dei lavoratori e delle PERSONE, perché noi della UIL siamo proprio il sindacato delle PERSONE.
Il Segretario Nazionale Uilpa – Giustizia
Patrizia Foti