COMUNICATO STAMPA
È oramai di due mesi addietro la notizia dell’arrivo al Porto di Reggio Calabria di navi da crociera nel biennio 2023/24 ma poco si è mosso di fronte ad una nuova opportunità che merita di essere compresa e colta dalla Città nel suo complesso. In quest’ottica, grazie al prezioso intervento di Alberto Porcelli, componente del Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale Area dello Stretto “AdSP”, il Presidente di Confcommercio Reggio Calabria Lorenzo Labate e il Direttore Fabio Giubilo hanno incontrato il Presidente dell’Autorità di Sistema Mario Mega per conoscere il progetto complessivo che porterà in Città circa 3 mila turisti e che vedrà lo start ufficiale il 15 aprile con l’arrivo della prima nave.
“Sulla questione navi da crociera – dichiara il Presidente Labate – abbiamo colto l’opportunità di confrontarci con l’Autorità di Sistema e con il Presidente Mega a cui va dato il merito di avere costruito le premesse per questa novità in Città. Un confronto utile e costruttivo su dati, numeri e prospettive al quale proveremo ad affiancare a strettissimo giro l’interlocuzione con le Istituzioni locali, che già hanno partecipato ai lavori preparatori, per comprendere cosa c’è in cantiere e offrire il nostro contributo”.
Per Confcommercio la parola d’ordine anche in questa occasione deve essere concretezza. La stessa che l’Associazione dei commercianti reggina sta provando a declinare in tutte le iniziative messe in campo.
“Di fronte ad un progetto che impatta sul territorio – continua Labate – da Presidente Confcommercio oltreché da commerciante, mi sembra naturale provare a comprendere come si svilupperà in concreto l’iniziativa e cosa si sta costruendo per dare al crocierista una immagine positiva della Città, puntando a rendere piacevoli e ricche le sue ore di permanenza a terra. E puntando, soprattutto, a fare sì che la presenza di turisti abbia una effettiva ricaduta sul tessuto economico locale. Le idee possono essere tante, ma questo è il momento della concretezza. Il tempo stringe, siamo in ritardo per una operazione culturale che, comunque, nel prosieguo dovrà necessariamente essere posta in campo ma, adesso, occorre capire cosa c’è, cosa si può fare, quali risorse sono disponibili e, dunque, qual è il contributo che noi, come commercianti e come Confcommercio,possiamo offrire. Perché – conclude Labate – l’unico errore che non possiamo permetterci è farci trovare impreparati, improvvisare o pensare che il ruolo di noi commercianti si possa ridurre a tenere aperti i negozi in orari particolari. Il “pallino” è in mano alle Istituzioni ma massima rimane come sempre la nostra disponibilità a confrontarci ed a dare un contributo concreto”.