“Stiamo vivendo una fase difficile, piena di sfide, ma è anche di rinnovati slanci e opportunità, in un momento in cui l’intero Paese è in fermento e progetta la sua ripresa, intorno al Pnrr.Proprio in questo contesto di emergenza, sono state avviate ‘riforme di sistema’, per far fronte ai cronici problemi richiamati tante volte: durata dei processi e il fardello dell’arretrato, prima di tutto.
Mali divenuti nel tempo, insieme ai gravi fatti degli ultimi anni, causa di una progressiva e dannosa erosione di fiducia da parte di cittadini,operatori economici e osservatori internazionali”.
Così la ministra della giustizia Marta Cartabia alla cerimonia di inaugrazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria.
“La leale collaborazione tra le istituzioni non è solo un principio costituzionale, che è sempre bene tenere in considerazione, ma è una condizione per il risanamento di tutto il tessuto sociale e per il suo rinnovamento, oggi reso davvero possibile grazie alla stagione eccezionale che tutto il Paese sta attraversando. Questa diviene possibile solo attraverso l’impegno e la responsabilità personale di ciascuno”.
“Abbiamo davanti a noi una grande occasione di rinnovamento – ha detto Cartabia -, favorita proprio dalla crisi aperta dalla pandemia e dagli aiuti europei del Piano di ripresa e resilienza. Il ruolo del Ministero in questo contesto è essenzialmente quello di assicurare più risorse e più strumenti a tutti gli uffici giudiziari perché possano svolgere al meglio la loro altissima funzione. Personale, a partire dai magistrati e dal personale amministrativo, risorse per l’edilizia, per la digitalizzazione”.
“Confido – ha aggiunto la ministra – che al più presto possano arrivare alle Camere anche gli emendamenti per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per quella che il Presidente della Repubblica ha definito ineludibile, quella del Csm. Lo faremo sentendo suggerimenti e critiche, se costruttive, ma con grande determinazione anche perché, è sotto gli occhi di tutti, lo status quo non ha dato buona prova di se”.
Ansa