Il Tribunale Penale di Reggio Calabria, presidente dott.ssa Natina Patricò, a latere i giudici Stefania Rachele e Arianna Raffa, in accoglimento della tesa difensiva proposta dagli avvocati Antonino Priolo e Vincenzo Cristian Siclari, riconoscendo l’insussistenza dei reati contestati a C.P., funzionario amministrativo dell’azienda sanitaria provinciale, hanno assolto lo stesso con formula piena, perché il fatto non sussiste.

Una vicenda che scaturisce dalla denuncia di un cittadino sentitosi leso per la mancata assegnazione di un posto vacante di medico convenzionato nel distretto di Reggio Calabria, dovuta, a suo dire,  alla erronea utilizzazione della graduatoria in contrasto con le disposizioni normative previste dal Contratto Collettivo Nazionale.  Il Tribunale, dove aver ben istruito la causa con l’audizione di diversi testimoni, ha ritenuto perfettamente legittimo il comportamento del C.P., responsabile del procedimento amministrativo, nell’applicare l’ articolo 15 dell’ Accordo Collettivo Nazionale. Dicasi la stessa cosa per il secondo reato contesto, il rifiuto in atti d’ufficio, essendo le richieste della denunciante P.M.A manifestamente irricevibili, inammissibili, improcedibili.

Pertanto, anche quest’ultima tesi dei difensori è stata pienamente accolta, trattandosi di ambiti altamente discrezionali dell’agire amministrativo (l’autotutela) nel momento in cui le richieste del privato appaio manifestamente infondate.  Va da sé che è stata totalmente disattesa ogni altra richiesta, compresa quella di risarcimento dei danni per diverse centinaia di migliaia di euro, avanzata dalla parte civile.

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