Con la fine dell’estate, si è concluso l’articolato piano di controllo denominato “Estate Tranquilla 2022”, sviluppato su tutta Italia dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute.
Obiettivo quello di tutelare la salute pubblica e verificare il rispetto della qualità e della sicurezza dei servizi offerti durante il periodo vacanziero e turistico.
Da giugno ad oggi, i Nas hanno quindi effettuato poco più di diecimila ispezioni che hanno portato ad accertare irregolarità in quasi 3500 strutture, più di un terzo di quelle controllate, con la successiva segnalazione alle Autorità Giudiziaria e Sanitaria di 3.214 operatori del settore e la contestazione di oltre 5 mila sanzioni, per un valore complessivo di oltre tre milioni e mezzo di euro.
Nel corso delle attività sono state sequestrate 40 tonnellate di alimenti non idonei al consumo, chiudendo o sospendendo 240 imprese commerciali irregolari.
IL COMPARTO ALIMENTARE E TURISTICO
Principali obiettivi dei controlli dei Carabinieri del Nas sono state le attività del settore turistico o situate in aree a preminente vocazione vacanziera, come ristoranti, agriturismi, punti di ristoro delle vie di comunicazione, stabilimenti balneari, villaggi turistici, terme e centri benessere.
In particolare, la metà delle verifiche ha interessato il settore della ristorazione: su 4.946 locali ispezionati, 1.983 hanno evidenziato irregolarità, ovvero il 40%.
Tra le violazioni più significative la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, pietanze dichiarate come fresche sebbene preparate con prodotti congelati ed episodi di intossicazione alimentare causate dalla errata conservazione di prodotti a base di pesce: per tutto ciò 148 gestori di esercizi di ristorazione sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica.
Proprio a causa di gravi situazioni emerse dagli esiti dei controlli, 150 attività tra ristoranti, pizzerie, gastronomie e take-away sono state oggetto della sospensione o della chiusura.
Violazioni diffuse hanno riguardato inoltre l’inadeguatezza di cucine e depositi, la mancata applicazione delle misure di autocontrollo e igiene, la tracciabilità e l’etichettatura degli alimenti utilizzati.
La strategia di controllo dei Nas ha interessato anche altri ambiti di rilevante interesse estivo, tra cui: le gelaterie, con 1.005 strutture controllate, delle quali 317 sanzionate e 12 chiuse, sequestrando 64 quintali di gelati non idonei al consumo.
Poi gli stabilimenti balneari ed i villaggi turistici, con 1.350 verifiche, in cui sono stati sanzionati 386 obiettivi (pari al 29%) e contestate 532 sanzioni per 447 mila euro di valore.
In questo contesto sono state eseguite 34 chiusure o sospensioni del funzionamento di strutture e relative aree di preparazione pasti a causa di gravi condizioni igienico sanitarie o per la mancanza di autorizzazione.
Quanto poi ai punti di ristoro in autostrade, porti e aeroporti, inclusi quelli presenti su traghetti e collegamenti navali, in questo ambito, sono stati operati 785 controlli, sanzionando 242 attività (pari al 31%) per violazioni sulla corretta gestione degli alimenti e carenze igieniche dei locali, con conseguente chiusura di 15 strutture per gravi irregolarità.
Infine, i prodotti ittici, con 226 ispezioni su tutta la filiera, nel corso delle quali il 31% degli esiti ha presentato non conformità, con sanzioni nei confronti di 70 titolari di attività e chiusura di quattro pescherie. Gli interventi hanno consentito inoltre di sequestrare 101 quintali di pescato e alimenti a base di pesce irregolari.
IL SETTORE ASSISTENZIALE E SOCIALE
Oltre alle verifiche della filiera alimentare e turistica, l’azione di controllo ha interessato il rispetto dei livelli di assistenza e di cura nelle strutture socio-assistenziali, con l’intensificazione delle verifiche nel periodo estivo quando si registra un aumento della presenza di anziani nei centri di ricovero, associato ad una riduzione degli operatori in ragione della fruizione delle ferie.
Sono stati 651 i controlli dedicati al settore, con 185 esiti non regolari e 14 strutture chiuse o sospese. Le più frequenti difformità riscontrate riguardano carenze strutturali ed organizzative, sovrannumero di anziani all’interno delle stanze, l’insufficiente erogazione delle necessarie cure assistenziali, specie per gli anziani non autosufficienti, causate dal limitato numero di operatori, peraltro anche privi di qualifica professionale.
Tra i numerosi interventi, è stata disposta la cessazione dell’attività di una casa di riposo di Reggio Calabria con 25 anziani ospiti, attivata abusivamente.
L’attenzione ispettiva dei Nas è stata orientata anche verso i Servizi di Continuità Assistenziale (le Guardie Mediche) e i punti di primo soccorso adibiti provvisoriamente in località ad elevata densità turistica.
In questo ambito sono state ispezionate 267 strutture sanitarie rilevando anomalie in 49 di esse, oggetto di segnalazione alle ASL per l’adozione di misure di adeguamento e miglioramento dei servizi offerti e nella corretta gestione di attrezzature mediche e farmaci.
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