Le sigle sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL esprimono soddisfazione a margine dell’incontro svoltosi presso la Prefettura di Reggio Calabria, al quale ha partecipato l’Ispettorato provinciale del Lavoro, il Segretario Generale della CGIL Reggio Calabria – Locri è il Segretario Generale della FISTEL CISL Calabria, in merito alla procedura di licenziamento collettivo per 129 lavoratori dell’azienda Call&Call di Locri, avviata lo scorso 5 luglio.
Le organizzazioni sindacali sono state convinte fin da subito che la drammatica situazione occupazionale dovesse essere affrontata sul piano istituzionale per scongiurare il rischio di becere strumentalizzazioni politiche, sottoponendo la questione al Prefetto.
Secondo i sindacati non si tratta semplicemente di tutelare il reddito di ben 129 famiglie, ma di garantire un onesto lavoro che, in un territorio come quello locrideo, è sinonimo di presidio di legalità.
Il sito produttivo che le sigle sindacali hanno difeso e difenderanno con tutti gli strumenti normativi a disposizione, nasce nel 2006 proprio per dare una risposta all’illegalità diffusa. Negli anni si sono succedute differenti commesse, è aumentato il numero dei dipendenti (l’attuale organico conta 360 lavoratori), si è proceduto finanche alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro precario. Insomma, si è riusciti ad offrire un’opportunità vera e seria a tanti e tante, facendo sorgere la più grande azienda del comprensorio.
Tutto ciò è sul punto di sfumare a causa delle difficoltà logistiche a raggiungere Locri denunciate dall’azienda ENGIE Italia.
Al netto delle considerazioni più volte espresse dai sindacati avviliti dallo stato infrastrutturale della Calabria tutta, ora è necessario salvare i dipendenti dall’imminente licenziamento.
Inoltre, è stato rimarcato come la battaglia per la legalità è fatta sì di azioni delle forze dell’ordine e della magistratura, ma passa parimenti attraverso la lotta per ottenere o mantenere un posto di lavoro.
Liberare la popolazione dallo stato di bisogno è un passo fondamentale per isolare la criminalità organizzata.
Le organizzazioni sindacali, aperto il tavolo di confronto in Prefettura, hanno ritenuto opportuno revocare per il momento la manifestazione prevista per domani a Locri, riponendo fiducia nelle Istituzioni per scongiurare un vergognoso scempio a danno dei lavoratori e del territorio locrideo.