di Cosimo Sframeli
Non ci furono primi perché nessuno fu secondo. Affiorano ricordi di gioventù trascorsi a servire nell’Arma dei Carabinieri che non possono essere cancellati o resi sbiaditi dal tempo e le parole non sono sufficienti ad esprimere ciò che intimamente sentiamo, come ritrovarci di nuovo insieme.
A Vibo Valentia, IV adunata dei Carabinieri della già Compagnia Speciale di Rosarno, poi dislocata a Vibo Valentia e disciolta nel 2017, nella Caserma Luigi Razza, sede del 14° Battaglione Carabinieri Calabria. L’evento è stato abilmente organizzato dal decano Cavaliere Maresciallo Mariano Pinizzotto e dal Cavaliere Maresciallo Domenico Pizzulli, collaborati dall’Appuntato Giuseppe Foglia. Circa cento militari, accompagnati dai familiari, provenienti da tutte le parti d’Italia, hanno risposto alla chiamata per condividere, dopo anni, emozioni e ricordi.
Si conosce poco del nostro passato, soprattutto nei passaggi più significativi della storia d’Italia, di quando siamo stati protagonisti e testimoni. Custodiamo ancora il patrimonio di valori ereditati con rinnovati sentimenti di fratellanza, di solidarietà, di convivenza e di pace. In nome della Patria, siamo stati capaci di sacrificare la nostra vita per gli altri contro l’odio, la violenza, il crimine, il tormento del terrorismo e delle mafie. Siamo l’epilogo di un’epoca, gratificati per aver difeso la Legge e servito la nostra Istituzione, l’Arma dei Carabinieri, con sentimenti di profondo orgoglio, in battaglie costanti e ostinate, ma che ancora oggi ci consentono, ogni sera, di chiudere gli occhi in pace per aver compiuto il nostro dovere e, la mattina dopo, di poterci guardare allo specchio con fierezza senza un minimo di vergogna.
Alla presenza del Colonnello Luca Toti, Comandante Provinciale di Vibo Valentia, che ha citato una frase di Luis Sepùlveda: “Un popolo senza memoria non ha futuro”, a proposito della storia dei nostri martiri, e del Ten. Colonnello Nicola Melidonis, Comandante del 14° Battaglione Calabria, all’interno della Base operativa, sono stati resi gli onori ai Caduti, deponendo una corona di alloro al monumento dedicato al Carabiniere Antonino Civinini, ucciso a Vibo Valentia il 15 giugno 1987, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria, anch’egli in servizio presso la Compagnia Speciale Carabinieri di Vibo Valentia.
La Santa Messa è stata celebrata dal Presidente della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, don Pasquale Barone, nel Santuario di Paravati di Mileto (VV), realizzato per volontà di Natuzza Evolo. Il celebrante, in raccordo con il Rettore don Michele Cordiano, ha pronunciando messaggi di speranza, confermando che la vita del Carabiniere è incondizionatamente al servizio degli altri, anche a discapito della famiglia e degli affetti più cari. Al termine del rito religioso, il Generale Giovanni De Marco ha recitato la “Preghiera del Carabiniere” alla Virgo Fidelis, patrona dell’Arma. Momento di convivialità nel ristorante Popilia Resort di Maierato (VV) dove è stato servito il “rancio”, valutato “ottimo e abbondante”.
Cristallizzati ricordi e sentimenti, sofferenze e frammenti di memoria, è stata la parola a inseguire il pensiero e non viceversa, in un crescendo emozionale. Quindi, “reduci” e familiari, felici di aver potuto rivivere intensi momenti di fraternità, salutandoci con un ripetuto e grande abbraccio, certi di rivederci al prossimo raduno.
Il donarsi non è un circolo ma una retta. Il circolo è l’immagine dell’utile, la retta, di contro, è la figura del donarsi, è il non ritorno, è l’impossibile dei generosi che annichila la coscienza dei vili.
Capitano Cosimo Sframeli
Compagnia Speciale Carabinieri di Rosarno anno 1980