Nella mattinata odierna il Direttore regionale per la Calabria dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), Antonio Di Noto, ha simbolicamente consegnato al Caporeparto Supporto Navale – Comando 6^ Squadriglia, C.V. Marcello Calandrino, un’imbarcazione utilizzata per l’immigrazione irregolare che sarà destinata a usi di pubblica utilità.
La sobria cerimonia, consistita nella firma di un verbale di consegna, si è tenuta nella sede della CP di Reggio Calabria alla presenza del Direttore Marittimo C.V. Giuseppe Sciarrone. La Gipsea – questo è il nome del veliero in vetroresina di 14 metri – era stata impiegata nel settembre 2021 per trasportare nel porto di Crotone 76 migranti partiti dalle coste turche.
Dopo il sequestro dell’Autorità Giudiziaria, l’imbarcazione è stata affidata ad ADM per la distruzione; tale attività si inserisce tra i compiti istituzionali dell’Agenzia che, attraverso la gestione di complesse procedure di gara, ha anche il compito di far fronte alle pressanti esigenze di tutela ambientale e di sicurezza pubblica.
Se la demolizione, con gli ingenti costi che ne conseguono, è nella quasi totalità dei casi il destino di queste imbarcazioni divenute corpi di reato, la sinergia tra le istituzioni calabresi ha permesso negli ultimi anni di restituire nuova vita agli scafi in buono stato di conservazione per fini di interesse generale o per finalità sociali o culturali.
È questo il caso dell’Erzurum, rimorchiatore in ferro di circa 14 metri affidato nel settembre scorso al Comune di Roccella Jonica per il monitoraggio dello stato di salute delle acque joniche, nonché della San Nikolaos, donata al Comune di Crotone per essere esposta nell’area del porto vecchio come omaggio ai tanti migranti vittime del mare e come simbolo dell’accoglienza offerta dalla città pitagorica ai disperati che approdano sulla costa jonica calabrese, nell’estremo tentativo di costruire un futuro migliore per sé e le proprie famiglie.
In questo trend virtuoso si inserisce oggi la consegna all’Autorità anzidetta della Gipsea, che sarà utilizzata dallo Stato per lo svolgimento delle attività istituzionali della Guardia Costiera consentendo – allo stesso tempo – un notevole risparmio per le casse dell’erario.