Da quattro giorni, le contrade Aspalmo di Grotteria e Mammola, insieme a Contrada Chiusa di Mammola, sono preda di un devastante incendio che sta riducendo in cenere ettari di pineta e macchia mediterranea. La situazione, come mostrano le recenti fotografie, è destinata a peggiorare durante la notte, lasciando domani solo cenere al posto del rigoglioso paesaggio che un tempo caratterizzava queste aree.
Le fiamme, alimentate da condizioni meteo estreme, hanno continuato a bruciare senza sosta, distruggendo una vasta area di vegetazione. La pineta, un tempo simbolo di queste contrade, è ora quasi completamente distrutta. Anche la preziosa macchia mediterranea, che ospitava una varietà di flora e fauna, è stata gravemente danneggiata.
Difficoltà delle Operazioni di Spegnimento
Nonostante gli sforzi incessanti delle squadre di vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, le operazioni di spegnimento si sono rivelate estremamente difficili. Il vento e le alte temperature hanno reso complicato contenere le fiamme. “Stiamo facendo tutto il possibile, ma le condizioni sono davvero avverse,” ha commentato un vigile del fuoco sul campo insieme ai volontari delle associazioni di protezione civile.
Le immagini scattate nelle ultime ore mostrano un panorama apocalittico: fiamme alte che continuano a divampare, alimentate dal vento, e il fumo denso che oscura il cielo. “Guardando queste foto, è difficile immaginare che domani ci sarà solo cenere di quello che oggi vediamo,” ha affermato un residente locale, visibilmente sconvolto.
Reazioni delle Autorità
Le autorità locali stanno cercando di fronteggiare l’emergenza nel miglior modo possibile. “È una tragedia immane per il nostro territorio. La distruzione della pineta e della macchia mediterranea avrà conseguenze a lungo termine,” ha dichiarato il sindaco di Grotteria. Anche il sindaco di Mammola ha espresso la sua preoccupazione: “Stiamo affrontando una crisi ambientale senza precedenti. Faremo tutto il possibile per evitare che situazioni continuino a devastare la nostra montagna”.
Giuseppe Mazzaferro Telemia.it