Comunicato stampa
PROTOCOLLO DI INTESA TRA GARANTE REGIONALE E AIGAASOSTEGNO DEI DIRITTI DELLE PERSONE
DETENUTE. “PROMUOVERE PERCORSI DI CAMBIAMENTO DEL SISTEMA PENITENZIARIO”
REGGIO CALABRIA, 10 LUGLIO 2024 – In data 9 luglio 2024 si è svolto presso il T Hotel di Lamezia
Terme l’incontro tra il Garante dei diritti delle persone detenute della Regione Calabria, avvocato
Luca Muglia e la Coordinatrice regionale AIGA Calabria, avvocato Annunziata Giada Stilo ed il suo
ufficio di coordinamento. All’esito dell’’incontro è stato sancito e sottoscritto un Protocollo d’intesa
tra i due uffici. Presente, altresì, il Coordinatore Area sud di AIGA nazionale, avvocato Luigi
Bartolomeo Terzo.

Così il Garante regionale Muglia: “le finalità di cui alla legge regionale n. 1 2018, che disciplinano
le funzioni di questa Autorità di garanzia, ben si coniugano con gli obiettivi di AIGA (Associazione
Italiana Giovani Avvocati), che ha mostrato particolare sensibilità ed attenzione per le problematiche
che affliggono il sistema penitenziario”. La Coordinatrice Stilo ha ricordato come AIGA, per il
tramite dell’ONAC (Osservatorio Nazionale Carceri dell’AIGA), persegue l’obiettivo di monitorare
la situazione delle carceri italiane e sensibilizzare l’opinione pubblica e il legislatore sull’importanza
di una riforma dell’ordinamento penitenziario. Per tali ragioni il Garante regionale e AIGA Calabria
hanno inteso sviluppare una collaborazione sui terreni di interesse comune, nell’ambito delle
reciproche competenze ed autonomie, per riconoscere ed assicurare alle persone sottoposte a misure
restrittive della libertà personale il pieno rispetto dei diritti costituzionalmente riconosciuti.

Entrambe le parti si sono dette “particolarmente felici di questa sinergia, che porterà ad un proficuo
dialogo e ad una rete di informazione volti a monitorare la realtà carceraria calabrese, al fine di
evidenziare le criticità così da poter contribuire alla promozione di soluzioni e percorsi di
cambiamento dell’attuale sistema penitenziario, in ossequio al senso di umanità e alla funzione
rieducativa della pena”.