R. e P.

Non si placa la protesta degli agricoltori, oramai, estesa a tutto il territorio europeo.
Anche in Italia e, nello specifico, in Calabria gli agricoltori si sono uniti alla protesta e da giorni hanno
organizzato dei presidi pacifici di protesta su tutto il territorio regionale anche con l’ausilio di mezzi
agricoli.

Ad esprimere solidarietà agli agricoltori calabresi il Consigliere Regionale Giuseppe Mattiani, che si è
recato ad incontrarli direttamente sul territorio, per confrontarsi con loro ed a manifestare condivisione
e vicinanza: “I nostri agricoltori manifestano un senso di disagio e di incredulità, oltre che di paura per un futuro che già prevedono precario, a causa delle politiche europee nel nome del “green deal” che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio un settore nevralgico per l’economia italiana ed evidentemente europea, chiamato a fare i conti con dei costi di produzione elevatissimi.”.

Continua il Consigliere Mattiani a sottolineare quanto sia importante dialogare e sostenere le nostre
aziende agricole: “Colpire il settore agricolo non significa soltanto annientare la redditività delle aziende che vi rientrano, affossare gli investimenti di decenni, affamare decine di famiglie che con grandi sacrifici hanno costruito realtà fatte di successo, innovazione e qualità, mandare sulla strada decine di lavoratori, impoverire i nostri territori, ma significa anche colpire al cuore la qualità e la sicurezza alimentare che oggi ci viene assicurata.”.

E sull’incontro con gli agricoltori: “Ho incontrato gli agricoltori, li ho ascoltati e li ho guardati negli occhi dove ho letto tutta la loro disperazione e la preoccupazione che stanno vivendo. Parliamo di aziende a conduzione familiare che hanno deciso da giorni di scendere in piazza per manifestare tutto questo disagio, invece, di essere in azienda a produrre. Una protesta pacifica, civile e rispettosa. Gente per bene che sta raccogliendo la solidarietà di tutti i cittadini, che ne hanno ben compreso le ragioni forti e
l’interesse generale che sta alla base. Io stesso parlando con loro posso testimoniare alcuni momenti di forte condivisione e di solidarietà di cittadini, ma anche degli autotrasportatori e di altre categorie parti delle filiere. Ci sarà anche un motivo, direi.”.

E ancora: “Gli elevati costi di produzione, il caro carburante, l’elevato costo del lavoro e la concorrenza che sono costretti a subire da Paesi terzi, le politiche europee che tutto stanno facendo tranne che sostenere la qualità che le nostre realtà produttive riescono ad esprimere. A proposito, nessuno di loro mi ha manifestato contrarietà alle colture biologiche, all’agricoltura sostenibile e al mantenimento di standard qualitativi elevati. Io stesso ne sono un granitico sostenitore. Queste sono sfide che i nostri agricoltori hanno già colto e, in molti casi, vinto e ne possono fare un vanto nel mondo, così come già avviene.

Lavoriamo su questo allora, confrontiamoci insieme a chi quotidianamente si sporca le mani di terra, difendiamo il legame cibo-natura.
Non imponiamo loro scelte assurde e dannose. Non ci dite, non dite loro, però, di condividere la deriva dei cibi sintetici, delle proteine da laboratorio, della farina di insetti e tutto quello che qualcuno vorrebbe propinare e che io non condivido minimamente. Questa non è qualità alimentare, non significa produzione sicura e sostenibile, ma è un approccio ideologico inaccettabile.”.

In conclusione:
“E’ necessario, quindi, opporsi a queste politiche che non ho paura a definire scellerate. La vera necessità è quella di creare politiche agricole che riflettano le reali sfide del futuro, ma che tengano conto delle esigenze di un settore fondamentale per garantire la sicurezza alimentare. In questa sfida io sono certamente dalla parte giusta, al fianco degli agricoltori Calabresi.”.