La Procura di Lodi ha concesso una proroga ai consulenti che stanno lavorando sulla “scatola nera” del Frecciarossa 1000 Milano-Salerno deragliato all’alba dello scorso 6 febbraio, dove persero la vita il reggino Giuseppe Cicciù e il collega Mario Di Cuonzo.
Lo rende noto Il Giorno nella sua edizione odierna. L’indagine sul treno deragliato dovrebbe chiudersi entro ottobre.
L’attività investigativa è ripresa da un mese dopo il fermo dovuto al Coronavirus. Il primo confronto si è tenuto a metà luglio scorso in procura a Lodi alla presenza dei consulenti, gli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico (sono gli stessi esperti incaricati, a suo tempo, dalla Procura di Milano per il disastro di Pioltello) che dopo aver svolto gli accertamenti irripetibili sul luogo dell’incidente dovranno ora redigere una relazione sulla dinamica del deragliamento del treno.
Secondo il quotidiano restano comunque pochi i dubbi della Procura sulle cause del disastro. Il deragliamento sarebbe stato infatti dovuto a un doppio errore: uno scambio difettoso prodotto da Alstom a Firenze che, in fase di montaggio, sarebbe rimasto in posizione di “deviata“ quando i treni in transito sulla linea avrebbe dovuto procedere a “dritta“, e un errore umano causato dai cinque operai di RFI che poche ore prima dell’incidente erano intervenuti per la sostituzione di un attuatore proprio sullo scambio incriminato.
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