R. e P.
Motivi di interesse Naturalistico: Il percorso si svolge quasi interamente nel bosco e si snoda attraverso ampie e distese faggete, abetaie e qualche pineta, su piste ben individuabili. Una vera e propria immersione totale nella natura più incontaminata dove nel silenzio della montagna si possono apprezzare scenari suggestivi, come il cinguettio degli uccelli e il fruscio dei passi sul tappeto di foglie secche che ricoprono le piste.
Motivi di interesse Religioso: Monte Seduto era un crocevia per i pellegrini che si recavano a Fabrizia in occasione della festa di Sant’Antonio e a Serra per la Festa di San Bruno ma anche per i fedeli che dalle Serre raggiungevano il Santuario di San Nicodemo a Mammola.
Motivi di interesse Storico: Anticamente era considerata una mulattiera molto importante, perché era usata per collegare i Comuni di Galatro, Giffone, Passo di Croceferrata, Fabrizia, Serra San Bruno e Pizzo Calabro sul Tirreno. Al porto di Pizzo arrivavano le navi dal nord cariche di merluzzo secco (lo “Stocco”), poi attraverso questa via veniva trasportato a dorso di mulo fino a raggiungere Mammola. Attualmente una diramazione di questa mulattiera in direzione di Passo di Croceferrata è stata trasformata in una grossa arteria stradale, finalizzata ad avvicinare la Provincia di Reggio Calabria con quella di Vibo Valentia attraverso la catena delle Serre, completando così la Strada della Cresta Appenninica.
Descrizione: L’itinerario, completamente compreso nelle Serre Calabresi, poco più a nord della Limina, al confine del Parco Nazionale dell’Aspromonte non presenta particolari difficoltà, ed è accessibile anche ai camminatori meno esperti. Si parte da Monte Seduto (mt.1143) che è la parte più alta del territorio di Mammola, ai confini con i Comuni di Galatro, Giffone e Grotteria. Da Monte Seduto ci immettiamo nella strada principale, in terra battuta che scende a Mammola e si snoda attraverso ampie e distese faggete, abetaie e qualche pineta. Dopo circa 40 minuti, si arriva quindi sulla prima altura denominata Monte Cresta a mt. 1040 da dove si può ammirare una suggestiva veduta che domina una vasta vallata. Avanzando in direzione sud, il nostro itinerario incrocerà i sentieri: “Sentiero Italia”, “Sentiero del Brigante” e “Il Cammino della Fede”. Si prosegue in mezzo a rigogliosi faggi e attraverso un percorso in salita e in discesa di un quarto d’ora di cammino si arriva al laghetto Marzanello. Posizionato in una suggestiva valle naturale, contornato da un fitto bosco di abeti e pini, è utilizzato per la pesca sportiva ed il servizio antincendio, anche se è ancora da completare e valorizzare con aree attrezzate per il pic-nic. Il sentiero che costeggia il laghetto a questo punto comincia a salire gradatamente sempre in mezzo a maestosi faggi; in questa zona si possono raccogliere numerose specie di funghi (porcini, rositi, colombine e galletti) in tutti i periodi dell’anno, per le favorevoli condizioni climatiche. Il percorso continua poi su un vecchio sentiero in terra battuta in direzione della località Vardaro, e dopo 10 minuti si arriva alla “Casermetta” (caserma del CFS abbandonata da molti anni). Si riprende il sentiero che ricomincia a salire dolcemente, sempre in mezzo a maestosi faggi e dopo circa 40 minuti siamo al punto di partenza.
informazioni: info@genteinaspromonte.it