Infatti, citando l’antropologo italiano Alberto Mario Cirese, la domologia si deve cimentare con lo studio dei dislivelli interni di cultura. E questo perché alla diversità delle condizioni sociali si accompagna una diversità culturale, con una conseguente diseguale partecipazione dei diversi strati sociali alla produzione e alla fruizione dei beni o fatti culturali.

Detto questo, ci sono beni, fatti o meglio cose, in qualche modo culturali, che sfuggono da queste categorie perché hanno confini incerti. Diciamo che alcuni beni, fatti o cose, in qualche modo culturali, sconfinano dalla dicotomia cultura dominante e cultura popolare per confondersi e suggerirci visioni e versioni inedite, obbligandoci a un nuovo impegno nel presente.

Accade allora che prodotti della cultura popolare diventino di dominio pubblico, esattamente come per il caso della Brasilena, ammesso che stiamo parlando di una cosa culturale. E allora…

Breve storia della bibita al caffè in Calabria

La Brasilena, per chi non la conoscesse, è una bibita leggermente gassata realizzata con un infuso di caffè appositamente torrefato in acqua Calabria. E l’acqua Calabria è un capolavoro della natura che sgorga dalle sorgenti di monte Covello, un sottogruppo montuoso del monte Serralta nelle Serre Calabresi nel comune di Girifalco presso la costa degli aranci.

Per intenderci, si tratta di un’acqua conosciuta e particolarmente apprezzata già ai tempi della Magna Grecia, e prima ancora nel neoliticodalle popolazioni autoctone insediate in queste valli fluviali. Popolazioni, però, che con molta probabilità ancora non conoscevano il caffè.

Come già sappiamo, non è certo quale sia il luogo di origine della pianta del caffè. In molti sostengono che sia nata in Etiopia, altri ipotizzano la Persia o lo Yemen. In effetti sono tante le leggende sull’origine di questa pianta e si sa, la Calabria è la terra dell’accoglienza e anche dell’abbondanza.

Così, in quest’abbondante accoglienza, nella nostra terra anche il caffè trovò il suo spazio, da gustare per il suo aroma intenso, per macchiare il latte il mattino e di certo anche l’acqua durante i periodi di caldo intenso, creando una bibita magari da bere fresca o addirittura da trasformare in granita.

C’è però una seconda versione di questa storia, la mia. Anche perché, così come i bambini venivano svezzati al vino allungandolo con l’acqua evidentemente gli stessi venivano preparati al consumo del caffè in egual modo, cioè allungandolo con l’acqua.

La Brasilena

In effetti, non sappiamo come andò esattamente la storia della nascita della Brasilena, cioè l’antefatto, cosa ci fu prima della sua commercializzazione.

In ogni modo, è bello immaginare e ipotizzare nuove visioni costruzioniste, anche perché pare che per i prodotti che hanno origine nella cultura tradizionale il commercio contemporaneo consegue dal loro successo storico, dal loro reale consumo. Bene, se l’antefatto della Brasilena è un’ipotesi, la sua nascita è una certezza.

E allora, correva l’anno 1982 e mentre Sandro Pertini esultava per i goal di Rossi, Tardelli e Altobelli nella storica finale mondiale giocata in Spagna, nell’insediamento di monte Covello in provincia di Catanzaro l’azienda calabrese Acqua Calabria dava vita alla produzione della Brasilenatrovando la giusta alchimia tra acqua minerale, infuso di caffè, zucchero, anidride carbonica e caramello.

La giusta alchimia anche perché prima dell’Acqua Calabria un’altra azienda calabrese di Lamezia Terme, esattamente la De Sarro & Torchia, già dal 1941 commercializzò una straordinaria bibita al caffè, la Bibicaffèoggi non più in produzione. Bibita al caffè che ebbe addirittura importanti riconoscimenti internazionali come l’European Award Gold Mercury del 1974 e l’Italy Drink Come true Usa nel 1994.

Così, se la Calabria è la terra dell’accoglienza e dell’abbondanza, e anche la terra delle differenze. Infatti, quasi tutte le provincie calabresi hanno la loro bibita al caffè come la MoKa Drink per la provincia di Cosenza, il Caffè Siesta per la provincia di Reggio Calabria e la Brasilena per quella di Catanzaro.

La Brasilena, una bibita democratica

Ed è così che la Brasilena è una bibita democratica, e questo perché è diffusa ovunque nella provincia di Catanzaro, e non solo. Diciamo che la Brasilena sta ai catanzaresi come la Coca Cola sta agli americani.

E ancora, la Brasilena è una bibita democratica anche perché ha rapito, caratterizzandolo, il gusto di ogni catanzarese e di certo non esiste un catanzarese che non abbia mai assaporato una Brasilena.

Si tratta di una bibita identitaria e soprattutto ognuno di noi, chiudendo gli occhi, immagina la Brasilena esattamente com’è, cioè nera, con le bollicine in superficie, gassata e al gusto del caffè che insiste nel palato e sulla lingua.

Insomma, anche la Brasilena, così come altri prodotti di questa terra, occupa un posto privilegiato nei famosi pacchi da spedire ad amici, parenti e conoscenti da Catanzaro emigrati nel nord d’Italia o all’estero.