Un anno di reclusione, con pena sospesa, per l’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Reggio Calabria, Angela Marcianò. È la sentenza del processo in cui la Marcianò è coinvolta e che la vede sul banco degli imputati per i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico.
Il giudice dell’udienza preliminare ha ammesso l’ex assessore al rito abbreviato su richiesta della stessa, diventando a tutti gli effetti giudice di merito.
Il magistrato ha così inflitto una pena superiore ai dieci mesi di reclusione per i reati contestati nei mesi scorsi dal pm Walter Ignazitto, proprio nell’ambito del processo “Miramare” , il bellissimo albergoliberty, patrimonio monumentale della città dello Stretto, che attraverso una delibera di giunta venne dato ad un amico e sostenitore del sindaco Giuseppe Falcomatà.
È stata proprio la docente, allora in giunta comunale, a denunciare il caso che ha poi portato al processo, ma ha pagato la sua presenza all’approvazione della relativa delibera.
Il pm ha quindi chiesto, a carico della Marcianò, il minimo della pena, dopo aver applicato “le attenuanti generiche prevalenti sulla contestata aggravante”, proprio perché la docente è stata l’accusatrice.
La Marcianò è stata l’unica degli imputati ad avere richiesto il rito abbreviato (tutta la prima squadra amministrativa di Falcomatà è a processo con il rito ordinario) per chiudere il prima possibile la vicenda e differenziare il suo percorso giudiziario dalla sua vecchia compagine amministrativa.
fonte: cn24tv.it