Otto condanne e due assoluzioni. Si chiude così, con 30 anni di carcere complessivi, il secondo grado del filone abbreviato del processo scaturito dall’operazione “Colombiani d’Aspromonte”. Ridotte, dunque, rispetto al primo giudizio le pene inflitte a quattro degli otto condannati.

La Procura di Locri contesta i reati di traffico illecito di marijuana, furti venatori, caccia di frodo, porto, detenzione e traffico di armi clandestine. L’inchiesta ha portato nel tempo complessivamente all’esecuzione di 42 arresti nei centri aspromontani di San Luca e Delianuova. Le indagini, condotte dai militari del Gruppo CC Locri (RC), del Comando Stazione CC di San Luca (RC) e dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori “Calabria”, scaturirono da un attento monitoraggio dell’area aspromontana di pertinenza dei due centri calabresi ed hanno preso spunto, nel 2013, dall’individuazione di una vasta piantagione di canapa indica in alta montagna nel comune di San Luca.

Sono state rinvenute successivamente numerose piantagioni di canapa indica ubicate in alta montagna, cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti già confezionati e pronti per la vendita nonché veri e propri arsenali di armi, all’interno di casolari ed ovili.

ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it