Quella che inizia oggi sarà assai probabilmente la settimana di maggior calore del 2017. Ciò, non tanto per la sua entità paragonabile alle ultime, quanto per la durata estesa ad un’intera settimana, fino al 7 agosto. Dal momento che la situazione sul breve termine appare chiara e non del tutto definita, almeno per i dettagli, quella successiva sul medio termine, riteniamo cosa giusta ed utile soffermare la nostra analisi di previsione alle prime 48-72 ore, evidenziando le aree maggiormente esposte al gran caldo per i primi 3 giorni. Iniziamo da oggi, lunedì 31 luglio. L’Analisi ad 850 hPa di GFS mostra sulla Penisola ancora dominanti le isoterme di +20° ai 1500 metri, il che significa che il gran caldo inizierà soltanto da domani. Per oggi le regioni più a rischio con valori termici massimi prossimi ai 35°-37°,  saranno la Sardegna per intero, le aree interne della Puglia, gran parte del perimetro del golfo di Taranto (tutto il pugliese, fino al tratto cosentino), l’entroterra dell’Italia centrale, dalla Toscana alla Campania e, più a Nord il tratto padano orientale. Da domani, martedì 1° agosto, entrerà in gioco, arrivando sul Tirreno centrale, l’isoterma dei 25° ai 1500 metri, il che peggiorerà il quadro termico. Massime al suolo sull’ordine dei 40°, ed anche più, su Sardegna tutta, Sicilia centro-orientale e meridionale, Puglia garganica, Basilicata, gran parte  dell’Italia centrale: Toscana, Umbria, Lazio e Campania e tutta l’Emilia Romagna. Localmente, qui i valori potranno superare la soglia assai critica dei 40°. Mercoledì 2 agosto, si ripeterà al situazione di giorno 1° agosto con la aggiunta a tutte le regioni già elencate, anche  del settore adriatico per intero, dalle Marche fino a tutto il Molise e, ancora, della Sicilia occidentale. Queste aree, cosi come le prime dei giorni passati, saranno alle prese con valori termici anche oltre i 40°, fino ai 42°-43° temiamo. Ciò perché la linea più calda dell’Anticiclone Africano, i suoi vertici cioè, superando la nostra Penisola, tenderanno a proiettarsi sui Balcani. E’ evidente che tutto il quadro appare assai critico. Risulta preoccupante in particolare la problematica della siccità che vedrà accentuarsi ancora e quella assai delicata degli incendi che potrebbero estendersi con molta facilità. Massima attenzione quindi!

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