Il processo a carico di 21 presunti falsi braccianti agricoli che hanno lavorato in un’azienda di Mammola si è concluso nei giorni scorsi davanti al giudice monocratico del tribunale di Locri, Mario Boccuto, con l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” in ordine alle contestazioni successive al 2017 e con la prescrizione per quelli degli anni precedenti. L’indagine, come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, coordinata dalla Procura di Locri, si è fondata su alcune presunte irregolarità emerse nel corso degli anni scorsi in merito alla richiesta, da parte di 21 persone che sono state assunte a lavorare presso un’attività di allevamento di bovini e bufalini di carne, di indennità di disoccupazione e di malattia per complessivi 166 mila 846 euro ai danni dell’Inps.