Sintesi dei risultati 2018

Poste Italiane ha chiuso il 2018 con risultati superiori agli obiettivi previsti nel Deliver 2022: crescono i ricavi a 10.864 milioni di euro (+2,2% sul 2017), l’utile netto raddoppia sul 2017 (689ml) a 1,399 mld (anche grazie a partite straordinarie) e il dividendo sale del 5% a quota 0,44 euro (0,42 euro). Si tratta dei risultati del primo anno di piena attuazione del nuovo piano strategico Deliver 2022 delineato dall’AD Matteo Del Fante.

I numeri del 2018 confermano la capacità di generare redditività, di fornire servizi di qualità ai clienti e nello stesso tempo di creare valore per gli azionisti e i dipendenti registrando una crescita in tutti i settori operativi.
Servizi finanziari: ricavi a 5.221 milioni in crescita del 4,2% sul 2017, ridotta la dipendenza da plusvalenze, crescono le attività finanziarie totali a 514 mld (510 nel 2017), e la diversificazione dell’offerta grazie alla distribuzione di prodotti di terzi, aumentano i flussi del Risparmio Postale.
Servizi di Corrispondenza, pacchi e distribuzione: I ricavi si riducono leggermente (-1,4%) in linea con Delivery 2022. La trasformazione della rete in linea con il piano Joint Delivery sta portando i risultati attesi: in forte crescita (+27,8%) i ricavi dai pacchi B2C con il record di 1 milione di pacchi consegnati durante il Black Friday, segno della capacità dell’azienda di cogliere le opportunità offerta dallo sviluppo dell’e-commerce in Italia.
Pagamenti, Mobile e Digitale: continua la crescita dei ricavi a quota 592 milioni (+11,4% sul 2017 ) sostenuti sia dall’aumento del numero delle carte PostePay sia dei volumi delle transazioni oltre che dal positivo lancio del nuovo servizio PostePay connect.
Settore assicurativo: aumentano i ricavi a quota 1.470 milioni (+1%), continua il processo di ampliamento dell’offerta con particolare attenzione al ramo Danni e ai Piani individuali pensionistici. Solvency II Ratio pari a 211% grazie alle favorevoli condizioni di mercato e alle misure di gestione del capitale adottate hanno permesso di rafforzare l’indice di solvibilità.