«La politica scellerata del management di Poste Italiane nella gestione degli appalti continua a mietere vittime nel mondo dei call center». è quanto affermano in un comunicato unitario le segreterie regionali e le Rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil che si trovano a fare i conti con un centinaio di licenziamenti. System House ha infatti reso noto lo scorso 27 dicembre alle organizzazioni sindacali l’apertura della procedura di licenziamento per 116 lavoratori, di cui 91 a Reggio e 25 a Crotone, operanti sulla commessa Poste Italiane. Oggi si è tenuto il primo incontro interlocutorio in cui l’azienda ha spiegato alle segreterie regionali di Slc, Fistel e Uilcom ed alle Rsu dei siti produttivi di Crotone e Reggio Calabria, i motivi che hanno portato alla proclamazione di esuberi. Le segreterie regionali di Slc, Fistel e Uilcom, unitamente alle Rsu, preso atto della gravità della situazione occupazionale metteranno in campo ogni azione volta a difesa del lavoro in Calabria. «Invitiamo – hanno dichiarato ancora le segreterie regionali – le segreterie nazionali a procedere alla convocazione del tavolo trilaterale con la committente Poste Italiane ai sensi dell’articolo 53 comma 10 del Ccnl delle Telecomunicazioni per comprendere le dinamiche in essere circa i flussi di traffico precedentemente gestiti da System House. Contestualmente chiederemo l’apertura del tavolo di crisi al Mise e avvieremo nei prossimi giorni delle iniziative di protesta contro Poste Italiane».
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