Ieri sera alle ore 23 un lavoratore dipendente di Medcenter, nello specifico un carrellista, mentre svolgeva il suo lavoro ha avuto un malore, accusava forti dolori al petto. I preposti da MCT abilitati al primo soccorso medico, si sono attivati immediatamente in attesa del 118 subito chiamato, purtroppo, con grande rammarico, rabbia e con un grande senso di impotenza, abbiamo dovuto attendere 45 minuti per l’arrivo di un medico che potesse prestare le cure necessarie. Fosse stato un infarto? Non accettiamo più che accadano situazioni simili, in una realtà come il porto di Gioia Tauro, dove i pericoli sono tanti e dove lavorano circa 2000 lavoratori h 24 per 365 gg l’anno, non è plausibile l’ assenza di un presidio sanitario medico attrezzato per intervenire subito; non si può trattare questo argomento con leggerezza. La vita di una persona vale così poco? La sanità calabrese è al collasso, non è una novità, ma là dove il rischio di infortuni è più alto bisognerebbe cercare di prevenire possibili tragedie”, è quanto scrive in una nota Angelo Scopelliti, membro del direttivo della FILT CGIL Gioia Tauro“È normale – prosegue- che si debba rischiare la vita a causa di lunghe attese perché non esiste all’interno di un porto una struttura per il primo soccorso medico? Basta! Si parla di sicurezza sul lavoro e poi gli operai di un porto, dove il pericolo è ovunque, devono solo sperare di non sentirsi o farsi male. Parliamo della sicurezza di chi lavora ogni giorno, di tutti coloro che svolgono il proprio dovere quotidianamente. Occorre con urgenza una presa di posizione, un appello alle istituzioni affinché venga istituito un presidio medico all’interno dell’area portuale”, conclude.