COMUNICATO STAMPA
Crolla la gradinata del teatro greco romano di Portigliola. Sono stati i recenti eventi alluvionali a causare gli smottamenti che hanno danneggiato tutta la parte centrale delle postazioni costruite nel VI o III secolo avanti Cristo dai Greci di Locri.
Una ferita che si aggiunge alle tante di questi giorni: strade, case, ponti, muri di contenimento ed ora anche i siti archeologici.
La Calabria va in pezzi, tanto che il dissesto idrogeologico è divenuto oggi la prima preoccupazione per Ministero dell’Ambiente e Parco nazionale d’Aspromonte. Ma dello “sfasciume pendulo sul mare” si era parlato già qualche anno fa…
È stato il sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, a sollecitare l’intervento di Alfredo Ruga, responsabile di Soprintendenza Archeologia della Calabria, e di Salvatore Patamia, responsabile del servizio Affari generali bilancio e programmazione per la Soprintendenza. Tutti d’accordo sul fatto che la procedura per gli interventi di ripristino debba essere snellita, velocizzata.
Il sito infatti, fortemente instabile a causa della frana, rischia di essere danneggiato ulteriormente da eventuali eventi alluvionali.
Portigliola è un Comune che vive di questo teatro grazie alle rassegne organizzate ogni estate dall’Amministrazione; e il teatro rivive con la gente di Portigliola che lo anima di vero, e di antico, tra i colori delle maschere e le luci soffuse dei ceri alla citronella.
Una simbiosi a cui l’Amministrazione guidata da Rocco Luglio non intende rinunciare, tanto da rendersi disponibile ad ogni tipo di intervento, anche economico, se fatto in modo rapido e teso ad evitare ulteriori danneggiamenti.
È la ferita di Kaulon inghiottito dal mare, dei Bronzi trasferiti Reggio, della Persefone trafugata a Berlino, degli accertamenti frettolosi fatti ad Africo, quando, nel 2012, una testa di leone spuntò fuori dal mare.
La storia è sempre la stessa e la frana, che ha strappato via parte del teatro, dovrebbe essere caduta almeno una settimana fa ma solo oggi si apprende la notizia. Ci auguriamo venga fatta chiarezza.
Sarà Rossella Agostino, della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria, a spiegare mercoledì alla stampa lo stato delle cose.
Nel frattempo, speriamo che non piova.
Antonella Italiano