«L’approvazione del decreto ponte sullo Stretto fa ben sperare che l’opera più discussa della storia del Paese possa essere finalmente realizzata. Un’opera che ha diviso le persone, ma che unirà praticamente i siciliani al continente e viceversa. Un’opera non solo simbolica, che darà impulso allo sviluppo del Paese partendo dal Sud, con le caratteristiche della sostenibilità» . È quanto afferma in una nota il segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle, in vista dell’iniziativa ‘Il ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia’, organizzata da Cisl, Filca e Fit e martedì 6 giugno a Messina. «Adesso – spiega Pelle – bisogna partire subito con una serie di attività propedeutiche, a cominciare dai protocolli per la formazione dei tantissimi lavoratori da coinvolgere, per garantire nei cantieri la sicurezza, la regolarità e la legalità. Già dal 2004 – ricorda Pelle – erano stati sottoscritti protocolli sulla formazione e successivamente anche sulla legalità e la sicurezza, già applicati nei lavori per la ‘Variante di Cannitello’, in Calabria, un’opera propedeutica alla realizzazione del collegamento sullo Stretto».
«Uno studio di PWC e dell’Università Bocconi – aggiunge Pelle – calcola che per la realizzazione del ponte e delle opere complementari è prevista la creazione di circa 15mila posti di lavoro l’anno per tutta la durata della costruzione, oltre a 100mila posti nella filiera coinvolta in fornitura dei materiali e di mezzi d’opera. Il ponte sullo Stretto, per l’edilizia, può essere determinante e rappresentare il salto qualitativo che il settore deve necessariamente affrontare per essere al passo con i tempi e partecipare al rinnovamento sostenibile e moderno del nuovo modo di costruire e del nuovo mondo delle costruzioni», conclude il segretario generale della Filca.