Si è tenuta questa mattina, presso il ministero del Lavoro e Politiche sociali, una riunione tra gli assessori regionali alla quale ha partecipato l’assessore regionale Emma Staine, in qualità, tra l’altro, di coordinatrice della Commissione politiche sociali della Conferenza Stato Regioni, unitamente ai colleghi di Campania, Puglia, Molise, Toscana ed Emilia Romagna. Durante l’incontro, l’assessore Staine ha esposto una serie di richieste sulla base delle quali si dà avvio a un confronto per il miglioramento dei servizi socio-sanitari.

Tra i punti in discussione, la definizione dei modelli organizzativi omogenei degli Ambiti territoriali sociali per l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali; la programmazione unitaria dei fondi che superi la logica delle pianificazioni legate alla singola fonte finanziaria, con lo scopo di raggiungere una maggiore stabilità e una più efficace capacità di spesa; infine il rafforzamento della collaborazione tra Regioni e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per la Disabilità e della Salute, al fine di costruire un sistema condiviso di percorsi personalizzati di presa in carico globale.

“In poco meno di un mese dal mio insediamento, in collaborazione con i funzionari del Dipartimento, abbiamo già programmato e messo a disposizione degli Ambiti territoriali 143milioni di euro, recuperando sui ritardi, per offrire ai cittadini un nuovo modello di solidarietà. Ci sono però delle difficoltà oggettive che riscontrano anche le regioni virtuose e per questo, unitamente, abbiamo presentato un documento al ministro e richiesto maggiori strumenti di intervento sul territorio per consentire l’integrazione socio-sanitaria per offrire servizi efficaci e mirati all’utenza. Ritengo che nella nostra regione si possa e si debba fare di più e meglio. Nel mio Dipartimento si lavora alacremente, con lo spirito di chi ha colto quella sfida importante che ci ricorda ogni giorno che ogni persona è unica e, a maggior ragione se in difficoltà, ha bisogno del giusto sostegno che le consenta di vivere un’esistenza dignitosa”.