La sentenza del TAR del Lazio che annulla la nomina di cinque direttori su venti dei “super” Musei nazionali italiani ha privato anche Reggio Calabria della professionalità fin qui dimostrata dal suo ormai ex direttore dott. Carmelo Malacrino, anch’esso destinatario degli effetti della sentenza.
Provvedimento che ha messo a nudo l’ennesima cialtroneria dei governi di ispirazione renziana, ma anche la tendenza autoritaria con le scomposte reazioni da parte di tutti i livelli di potere del PD che attribuiscono ai giudici la responsabilità della innegabile figuraccia internazionale, ma ribaltando totalmente le responsabilità su di loro, rei di aver applicato la legge vigente, e non sulla propria parte politica incapace come ormai assodato di saper scrivere le normative.
Buonsenso e rispetto delle istituzioni avrebbero non consigliato, ma imposto, le immediate dimissioni del ministro Franceschini e le scuse imbarazzate da parte di chi aveva sostenuto e difeso l’ennesima frettolosa riforma.
Riforma anch’essa successivamente bocciata all’intervento di un organo di garanzia tenuto a rispettare sempre e solo le leggi e non i capricci di chi ha dimostrato più volte di non voler o di non saper comprendere la complessità e ragioni dell’assetto istituzionale e normativo del Paese.
Con opposizioni e corpi intermedi denigrati e tacciati come gufi mentre l’Italia veniva e viene bloccata dai renziani azzardi ambigui e pericolosi nonchè inefficaci per il suo sviluppo, che anzi regredisce.
Così bene non fa il balletto sulle soprintendenze calabresi e l’assenza di un assessorato regionale alla Cultura in una regione dove il riscatto socio-economico non può che basarsi sulle risorse e sui focolai culturali di cui è disseminata la Calabria e che han bisogno di un’azione politica di sistema e non improvvisata.
Sinistra Italiana di Reggio Calabria esprime solidarietà al dott. Malacrino, artefice di una evidente ottima gestione del patrimonio museale reggino, per essere stato coinvolto e danneggiato, come l’intero sistema culturale italiano e in particolare quello reggino, dal pressapochismo dell’attuale forza di governo nazionale.
Al tempo stesso manifesta forte biasimo e condanna verso atteggiamenti propri più della cultura eversiva e monarchica che di uno stato di diritto di cui è straripante incarnazione la corte nazionale e a cascata quella locale del Partito Democratico.
Messaggi e derive pericolose alle quali è necessario fare a tutti i livelli argine politico e culturale.
Antonio Guerrieri
Segretario provinciale Sinistra Italiana Reggio Calabria