“E’ davvero inquietante apprendere che la Regione Calabria in questi ultimi anni avrebbe pagato somme ingenti ai sistemi sanitari di altre regioni del Centro e del Nord Italia per prestazioni – secondo le dichiarazioni del direttore generale del dipartimento salute della Giunta regionale Belcastro – non dovute a causa dell’emigrazione sanitaria”.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale di FdI, Alessandro Nicolò.
“Ci troviamo davanti all’ennesima beffa consumata ai danni della Regione Calabria– afferma Nicolò – ancor più grave perché si tratta di problemi di salute, con operazioni di contabilità e riscontro che presentano significative pecche anche a livello ministeriale. Eppure, negli ultimi anni la sanità calabrese è stata costantemente monitorata ed affidata ai commissari ad acta, con conseguenze non ancora certe se non con l’impoverimento costante di presidi e servizi ospedalieri in tutta la regione, ancora più aggravate adesso da fallaci risultati dei controlli contabili e finanziari. La ‘mobilità passiva’ – prosegue Nicolò – è stata una costante nell’andamento della spesa sanitaria regionale, per cause molto estese, prime fra tutte, la carenza progressiva degli organici e l’obsolescenza delle apparecchiature, sommata alla vetustà di molti degli immobili adibiti ad ospedale risalenti anche al secolo scorso. Adesso, la nuova tegola sui conti del nostro bilancio regionale con la scoperta che in sede di perequazione nazionale, quindi per le funzioni del Ministero, si sono liquidate fatture milionarie ad altre regioni per pazienti neppure residenti in Calabria o, per errori davvero marchiani, effettuati conteggi, come per il recente 2017, che hanno sopravanzato il reale debito sanitario della Calabria verso altre regioni per oltre 36 milioni di euro. Ci troviamo dinnanzi al Piano di rientro ed è paradossale che il nostro debito sanitario lieviti costantemente mentre si impoveriscono sempre di più i servizi alla persona. E in tutto questo, sale il senso di sfiducia di chi opera nella sanità calabrese. Incertezza che mina ogni sforzo di riscatto e spinge persino i migliori a deporre le armi, nonostante i miracoli quotidiani sul territorio e nelle aziende ospedaliere, per aiutare i pazienti, moltissimi dei quali non possono permettersi neppure un biglietto di treno per curarsi altrove. Apprendere che milioni di euro sono stati trasferiti al Nord solo per mancanza di interlocuzione e raccordo tra gli uffici della Regione e il Ministero, deve fare riflettere molto. Non si vogliono imbastire processi, ma è da tempo che teniamo alta l’attenzione con i nostri interventi di sindacato ispettivo sulla gestione di un settore che ammette tantissime criticità e che pesa per oltre il 65% sul Bilancio della Regione Calabria. È opportuno quanto necessario – conclude Nicolò – che il Presidente Mirabello convochi presso la III Commissione il direttore generale Belcastro per fare chiarezza in merito”.