R. e P.
La Conferenza dei sindaci del Distretto socio-assistenziale di Polistena (che racchiude i comuni di Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Feroleto della Chiesa, Galatro, Giffone, Laureana di Borrello, Maropati, Melicucco, Polistena, San Giorgio Morgeto, San Pietro di Caridà e Serrata), riunita lo scorso 29 dicembre, in relazione al documento approvato dall’Asp sulle schede del PNRR relative alla ristrutturazione di immobili destinati a case, ospedali di comunità e centrali operative, esprime un giudizio negativo rispetto all’impostazione, ai criteri e soprattutto al metodo seguito nella redazione del progetto.
«In un tempo in cui il Covid ha messo a nudo tutte le criticità di un sistema sanitario e socio-assistenziale fragile – si legge nella nota dei primi cittadini – è davvero irrispettoso del ruolo dei sindaci pensare di avviare una progettualità senza un approfondito confronto con i territori e le comunità locali. A nostro avviso, la discussione sull’impiego dei fondi del PNRR non può rimanere estranea alle gravi carenze del sistema sanitario e della sua programmazione inattuata sull’intero territorio provinciale.
Assistiamo ogni giorno infatti, all’indebolimento dell’ospedale spoke di Polistena, unico riferimento per migliaia di persone insieme all’ospedale territoriale di Gioia Tauro, sempre più svuotato di risorse e personale tanto che risulta compromessa la funzionalità ordinaria nell’erogazione dei servizi fondamentali nei confronti di un’utenza ben più vasta del territorio della Piana di Gioia Tauro. Oltre alla rete ospedaliera, l’organizzazione della medicina territoriale è assai carente e manca quel filtro tra territorio e ospedalizzazione, necessario, specie oggi in tempo di Covid, a dare risposte alla popolazione ammalata.
La chiusura delle Guardie Mediche, di cui chiediamo l’immediata riapertura, mai più attivate nei piccoli centri della Piana nonostante le sentenze esecutive, si sta facendo sentire soprattutto durante l’emergenza pandemica. La gestione straordinaria Covid lascia a desiderare ed il ruolo dei sindaci quali Autorità sanitarie è stato completamente svilito e ridotto soltanto alla compilazione ed alla notifica di ordinanze di quarantena. Gli interventi sanitari, specie in questa fase, a partire dai tamponi molecolari, che ancora vengono processati a Reggio Calabria e non presso il laboratorio ospedaliero di Polistena, sono sempre meno tempestivi così come l’assistenza domiciliare a malati Covid è sempre meno puntuale e frequente comportando tra la popolazione l’aumento di sfiducia e del senso di abbandono da parte delle istituzioni.
Chiediamo di potenziare il tracciamento con drive-in e i centri vaccinali esistenti, valutando nuovi siti per tamponi e vaccinazioni anche nei piccoli centri dove spesso le percentuali dei soggetti positivi non dichiarati e persone non vaccinate supera la media. In una situazione di questo tipo, dove perfino l’unità di crisi non risponde, la disorganizzazione sanitaria è palese e la tutela della salute delle persone è costantemente messa in discussione, una proposta di utilizzo dei fondi del PNRR scollegata dalla realtà che viviamo ogni giorno e dalla programmazione sanitaria ordinaria, clamorosamente ancora inattuata da decenni, ci sembra davvero evanescente e goliardica.
I buoni propositi di chi vorrebbe realizzare i progetti del PNRR, ancorchè stabiliti a tavolino, si scontrano tuttavia con il metodo utilizzato che, ad esempio per il territorio del Distretto avrebbe dovuto considerare, come raccomandato da alcuni sindaci, il versante che fa capo al comune di Laureana di Borrello e al territorio montano di Giffone. O ancora si sarebbero potute valorizzare altre strutture come quella originariamente destinata all’hospice di Melicucco dopo decenni di inadempienze e promesse non mantenute da parte dell’ASP. Ci saremmo aspettati infine, che fosse valorizzato il comune capofila di Polistena, che già offre ospitalità in immobili propri a diversi servizi dell’ASP, in ragione del fatto che nella mappa progettuale proposta dall’ASP tutti i comuni sede del Distretto compaiono con uno specifico ruolo. Tutti tranne Polistena.
Ed invece nulla delle questioni evidenziate, problematiche queste generali sollevate in precedenza anche dalle organizzazioni dei Sindaci e dall’Associazione Città degli Ulivi, hanno ricevuto riscontro. Ma solo un metodo di discussione silenzioso e accomodante che offende l’autonomia dei territori, l’opposto di ciò che l’ASP dovrebbe fare secondo quanto sottoscritto anche nel Protocollo d’Intesa firmato con i 13 Sindaci del Distretto di Polistena e con tutti gli altri Distretti del territorio provinciale.
Per tali motivi, contestiamo le decisioni prese e auspichiamo la riapertura dei tavoli di discussione che come giustamente affermato dal Presidente della Regione on. Roberto Occhiuto rimangono aperti ad ogni modifica entro marzo 2022. L’intenzione dei Sindaci del Distretto n. 1 è infine quella di voler allargare il confronto alle ben più serie e quotidiane problematiche che riguardano la sanità pubblica ospedaliera e territoriale e la gestione dell’emergenza Covid nella Piana di Gioia Tauro che deve integrarsi e camminare di pari passo con le scelte progettuali strategiche del PNRR».
comune di Polistena
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