“Il via libera della Commissione europea al nuovo decreto del bando agrisolare consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle stalle e case rurali ed è importante per contribuire in modo sostenibile alla sovranità energetica del Paese”.
E’ quanto afferma il Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida sul bando che prevede finanziamenti a fondo perduto fino all’80%.
“Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile, in una situazione di forti tensioni internazionali.
Il bando sull’agrisolare, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, consente – spiega la Coldiretti – l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva stimata a livello nazionale in 4,3 milioni di metri quadri sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. È necessario infatti salvaguardare le campagne per garantire la sovranità alimentare nazionale fermando le speculazioni ed il consumo di suolo con impianti fotovoltaici a terra che sono incompatibili con l’attività agricola. Di fronte all’occupazione di suolo fertile con distese di ettari di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici che sottraggono il suolo dalla sua vocazione originale, diventa urgente – precisa Coldiretti – correggere tale situazione e fermare il caos decisionale che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici.
La Coldiretti da sempre, sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio”.