Ripercorsa a Pratola Serra , in Campania, la storia giudiziaria di Platì. Per il sindaco Rosario Sergi, “la sentenza del Tribunale di Locri è destinata a fare giurisprudenza su scala nazionale dove sono diverse centinaia gli amministratori falcidiati da una norma non in linea con la fondamenta del diritto” . Il sito ottopagine.it ripercorre tutta la vicenda:

Nel 2018, il Comune di Platì (RC) fu interessato dal provvedimento di scioglimento del consiglio comunale. All’epoca, il sindaco in carica era il medesimo che nel 2020, poi, vincerà di nuovo le elezioni, a seguito del periodo di commissariamento. Il 20 ottobre 2018, viene dichiarato incandidabile in primo grado dal Tribunale di Locri; provvedimento confermato in appello in data 2 aprile 2021 e, infine, divenuto definitivo con la pronuncia della Corte di Cassazione n. 23445 del 5 luglio 2022. Orbene, proprio per effetto della sopravvenuta definitiva pronuncia di incandidabilità, la Prefettura di Reggio Calabria propone, al Consiglio Comunale di Platì, la decadenza del Sindaco paventando l’applicazione della c.d. Legge Severino. Il Consiglio Comunale di Platì, con delibera n. 27 del 21/09/2022 NON delibera sulla proposta della Prefettura di Reggio Calabria e decide di effettuare un approfondimento giuridico. La Prefettura di Reggio Calabria decide di adire il Tribunale Ordinario di Locri per chiedere la decadenza dello stesso dalla carica di sindaco conseguita in esito alle consultazioni elettorali del 2020.

Il Tribunale Ordinario di Locri, con l’Ordinanza innanzi richiamata, RIGETTA il ricorso della Prefettura di Reggio Calabria in quanto il decreto legislativo a cui la stessa fa riferimento, la c.d. Legge Severino, è stato introdotto per disciplinare SOLO le ipotesi di incandidabilità e di divieto di ricoprire determinate cariche pubbliche in conseguenza di sentenze definitive di CONDANNA PENALE. Il sindaco di Platì (RC) è ancora al suo posto.