R. e P.
La preziosa reliquia di Sant’Ilarione abate, patrono di Caulonia, è stata portata, sabato scorso, 21 ottobre 2023, presso il santuario diocesano di Nostra Signora dello Scoglio, dal parroco di Caulonia, don Antonio Magnoli, per la venerazione dei fedeli. Ed è stato proprio don Magnoli a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica, con accanto il rettore, padre Vaccaro e altri due sacerdoti di diocesi di fuori regione.
Tanti fedeli, nel santuario strapieno, hanno accolto festosamente il “braccio” di sant’Ilario, tra la commozione di Fratel Cosimo Fragomeni, fondatore della rinomata opera mariana il quale, da giovane, si recava spesso a Caulonia, con i propri genitori, per venerare l’amato santo. Tra l’altro, il compianto e amato papà di Fratel Cosimo, aveva il nome di Ilario. Si è anche pregato per la pace in Palestina e Israele, tant’è che il coordinatore generale del santuario, il dott. Giuseppe Cavallo, ha ricordato ai presenti che sant’Ilario era palestinese.
Infatti, il grande santo è conosciuto come Ilarione di Gaza essendo stato un monaco cristiano originario della Palestina, che trascorse parte della sua vita come eremita. Secondo l’agiografia, compì gli studi ad Alessandria, dove si convertì al cristianesimo e fu battezzato. Desideroso di dedicarsi alla vita ascetica, incontrò sant’Antonio l’Anacoreta e quindi tornò in Palestina dove, dopo aver scoperto della morte dei propri genitori, donò tutti i suoi averi ai poveri. Dopo aver introdotto l’ascetismo nel territorio circostante Gaza, si dedicò alla vita monastica viaggiando per tutto l’Impero Romano. Nel 330 si imbarcò per la Sicilia, dove visse come eremita in una grotta a Cava Ispica. Verso la fine della sua vita, sempre secondo le stesse fonti, i suoi miracoli gli diedero fama di guaritore e viaggiò, dal 365, ininterrottamente per l’Italia, la Croazia e Cipro, inseguito da folle di ammalati.