R. e P.

Locri come Polistena.Quanti selfie e quante promesse tradite.
Perché la sanità pubblica nella locride non cambia mai? Perché gli errori si ripetono,i ritardi incancreniscono,le promesse saltano o, quando pure si mantengono,risultano irrilevanti? Per questa domanda ci sono due risposte collegate tra loro..la prima riguarda la distanza dei cittadini comuni dal problema (quella degli organi istituzionali è compatibile con la sensibilità degli uomini che sono a rappresentarli); la sanità è percepita come una cosa di altri,salvo poi scoprirne l’insostenibile prezzo quando se ne viene direttamente a contatto.

La seconda, dipende dal modo in cui la sanità viene amministrata,e cioè dal suo arroccamento in un fortino dove si consolidano vizi e regole diverse e talvolta opposte a quelle della vita, e dove può accadere senza che nessuno sappia o, piuttosto ,venendosi a sapere l’opposto di ciò ch’è accaduto. Se una storia simile alla mala gestio jonico tirrenica si può verificare è perché si svolge in una zona mal sorvegliata della democrazia, nell’ inconsapevolezza e nel disinteresse dei cittadini e, soprattutto, dietro il racconto falso di uno scandalo garantito da una narrazione che divorzia dalla realtà.Dove i più forti vincono con la complicità di sindaci, sindacati e chiesa e la responsabilità è sempre dei più deboli.

Condivido la preoccupazione lucidamente espressa dal consigliere comunale di opposizione al comune di Polistena, Francesco Pisano, che ci invita a fare del disdoro mediatico e selfistico una nuvola di sdegno collettivo. Indicando nella gestione della direzione strategica il bluff da rimuovere, per avere un minimo di verità e sanità per l’ ospedale di Locri e di Polistena. Il resto sono selfie e balle.

Pino Mammoliti