R. e P.
Da dirigente di Italia del Meridione sto seguendo le vicende relative alla fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero e non posso non notare come a spingere maggiormente siano gli amministratori e i politici di riferimento del Comune messo peggio con il bilancio interno. Questa constatazione, unitamente al fatto che, come si evince in tutta evidenza, sia una fusione figlia di manovre di palazzo, imposta dall’alto, non credo possa lasciare indifferenti anche altre realtà locali regionali sulla probabilità che una situazione simile si verifichi anche in altri comuni. E mentre da tempo stiamo battagliando sul fatto che la legge Delrio quando incrocia i comuni sciolti provoca la scomparsa dai radar democratici di intere comunità, nel momento che su questi ultimi punti si registra una accelerazione a seguito della visita in Calabria del Ministro dell’interno, Piantedosi – sia sulla norma sugli scioglimenti, sia sulla nefasta riforma Delrio – vediamo però che questa situazione delle fusioni ripropone per intero l’antico vizio di voler comprimere il diritto di autodeterminazione democratica dei Cittadini di alcune città o comuni minori; che seppur minori numericamente non possono essere mortificati nei loro diritti costituzionali. Mi sorprende, inoltre, questo continuo tira e molla di partiti che oggi inneggiano a maggiore autonomia e domani propongono accorpamenti a seconda delle proprie esigenze e tornaconto elettorale come sta facendo la Lega con i suoi parlamentari eletti in quell’area. Non si possono continuamente mortificare i diritti sanciti dalla Costituzione, non possono i partiti sorvolare sui diritti delle realtà più piccole scavalcando, di fatto, la volontà popolare già ampiamente privata di parecchi altri diritti compressi da leggi di parte. Ora stiamo tutti aspettando che l’accelerazione impressa dalla visita del Ministro Piantedosi sortisca concretamente la controriforma alla Legge Delrio e alla norma sugli scioglimenti delle amministrazioni locali. La strada imboccata, su queste due storture, non abbiamo difficoltà a dirlo, a differenza della questione fusione dei comuni, va nella direzione giusta, ma se non si agisce concretamente rischiano di finire, pure le direttive del Ministro, nel calderone dei buoni propositi mai realizzati.
Pietro Sergi
Segretario Provinciale Italia Del Meridione- Area Metropitana di Reggio Calabria