“La Calabria è la terra delle contraddizioni. La prima, quella più evidente, è quella di un servizio sanitario che è bisognoso di cure. Negli ultimi anni, contrassegnati da pesanti tagli alla spesa pubblica, i calabresi si sono ammalati facilmente e si sono curati con difficoltà sempre più evidenti. Il costo della migrazione sanitaria, che assegna alla Calabria la maglia nera fra le regioni italiane e fa registrare oltre il 20% di ricoveri extra territoriali, conferma questo ragionamento”. Lo sostiene, in una dichiarazione, Pietro Sergi, candidato di “Liberi e uguali” nel collegio uninominale per il Senato Gioia Tauro-Reggio Calabria. “I vincoli imposti dal Piano di rientro, dal quale questo territorio pare destinato a non poter uscire – aggiunge Sergi – hanno fatto il resto. Basti pensare che, stando ai dati dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, in Calabria dal 2010 al 2015 si sono registrate riduzioni di spesa sanitaria superiori alla media nazionale. Il sistema è allo sbando. Gli ospedali sono in sofferenza, mancano infermieri e medici e, troppo spesso, le apparecchiature specialistiche non funzionano. Le liste di attesa sono interminabili e questo induce i pazienti a fare ricorso alle cure delle strutture private. Uno spostamento registrato dagli istituti di analisi che hanno sentenziato una “crescita sostanziale” della spesa sanitaria privata. La politica in tutti questi anni è stata distratta. E’ apparsa più affannata nella posa della prima pietra di strutture sanitarie avveniristiche e sempre meno attenta alle reali esigenze dei propri concittadini. I territori, soprattutto quelli periferici, soffrono pesantemente questo deficit. La sanità va curata. Il nostro impegno sarà indirizzato al ripristino di un diritto negato, il primo e più importante fra i diritti di cui possono godere i nostri concittadini: il diritto di vivere dignitosamente ed in piena salute la propria esistenza”.