“La cura del territorio deve essere uno degli obiettivi primari da perseguire per tutti coloro che hanno intenzione di raccogliere la sfida del Governo di questo Paese. Il perseguimento di una politica attenta a questo settore, capace di liberare risorse nazionali e comunitarie, può rappresentare una svolta occupazionale in quei territori del Mezzogiorno d’Italia in cui la crisi si è fatta sentire con maggiore pesantezza”. Così Pietro Sergi, candidato per Liberi e Uguali al collegio uninominale Senato Gioia Tauro – Reggio Calabria. Noi di ‘Liberi e Uguali’ – prosegue Sergi – siamo convinti che, soprattutto in Calabria, sia necessaria la massima attenzione nei confronti di un territorio segnato da un accentuato dissesto idrogeologico. Il nostro programma elettorale è chiaro. I temi dell’ambiente, della colpevole fragilità del territorio, delle costruzioni e delle infrastrutture sono presenti e rivestono un’importanza significativa. Non posso, quindi, non ricordare i passaggi determinanti di questo progetto politico e amministrativo. Il settore strategico, capace di intervenire su tutte le dimensioni della transizione, è la conversione ecologica dell’economia, capace di liberare l’enorme potenzialità per il rilancio di eccellenze industriali italiane, per la creazione di posti di lavoro diffusi, stabili, per la promozione delle economie sane in grado di produrre più risorse di quante vengano sottratte, in termini ambientali e sociali. Per tutto questo, serve un progetto che contenga visione e strategia per puntare, senza più indugi, verso una totale decarbonizzazione del nostro paese e per passare dall’economia lineare a quella circolare: strategia ‘rifiuti zero’, riduzione dei consumi e in particolare di quelli energetici, radicale efficientamento di casa, mobilità e trasporti, e la contestuale conversione dei consumi residui verso uno scenario al 100% rinnovabile entro il 2050″. “E’ questo – sottolinea Sergi – un paletto che non può essere spostato, soprattutto in un territorio che ha rischiato di aprire le porte a speculatori e imprenditori senza scrupoli che hanno depredato il territorio e ne avrebbero voluto condizionare pesantemente il futuro. Lo Stato, poi, sarà chiamato a reindirizzare gli ingenti sussidi statali attualmente diretti al sostegno di attività dannose per l’ambiente verso interventi virtuosi per la rigenerazione delle nostre città, per imporre un definitivo stop al consumo di suolo urbano e agricolo, per varare un piano di tutela e promozione del capitale naturale del nostro Paese”.