Ammonta a circa quattro milioni di euro il valore complessivo dei beni confiscati stamani dalla Dia di Torino ad un commercialista arrestato e finito in carcere nell’ambito di una precedente operazione effettuata dalla stessa Direzione Investigativa Antimafia, nel 2015.

Il patrimonio raggiunto dalla misura, emessa dal Tribunale del capoluogo piemontese, è composto da quattro imprese (e due quote sociali) che operano nei settori edileagricolo e dell’esercizio dell’attività professionale di commercialista ed esperto contabile, ma ci sono anche sessantasei immobili in Piemonte e Basilicata, otto beni mobili registrati e diciotto rapporti finanziari.

L’inchiesta di otto anni fa ha portato gli inquirenti a ritenere, tra l’altro, che il professionista fosse il contabile di riferimento di una nota famiglia ‘ndranghetista ramificata nella provincia torinese e coinvolta in sequestri di persona e nel narcotraffico internazionale. Allo stesso commercialista, poi, si contestava di essere l’autore di quello che fu definito come un vero e proprio vademecum per la realizzazione di frodi fiscali sull’Iva nazionale e dell’Unione Europea.

Con lo provvedimento di oggi, è stata disposta a suo carico anche l’irrogazione dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di tre anni.

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