R. e P.

Il Coordinamento Regionale del Partito Comunista, riunitosi sabato pomeriggio a Lamezia Terme, ha discusso, fra le tante cose, della situazione politico-giudiziaria che, attualmente, sta vivendo la Regione Calabria.
Durante la discussione è stato evidenziato come quella vigente non rappresenta il primo terremoto giudiziario abbattutosi su questa legislatura e sui partiti che la compongono. Infatti, la Giunta regionale di centrosinistra non sembra affatto distinguersi dalle precedenti giunte, di centrodestra e centrosinistra, e a farne le spese è sempre questa martoriata terra di Calabria che è nuovamente salita all’onore delle cronache per episodi di criminalità e collusione col malaffare. Ed in data odierna si apprende di nuove indagini riguardanti il Presidente della Regione.
Per il Partito Comunista emerge la necessità di riportare in primo piano la questione morale: chiunque si trovi a governare la Regione deve avere la responsabilità di lavorare in modo diverso da come fin oggi si è fatto, e di dimettersi qualora gravi fatti indiziari creano ombre sulla correttezza dell’operato politico-amministrativo svolto per la collettività.
Il Partito Comunista, in attesa degli sviluppi delle indagini, vista l’esigenza per la Calabria di voltare pagina e iniziare un lavoro di sviluppo economico e socio-culturale, invita gli organi inquirenti a continuare a lavorare per portare al più presto la verità alla luce, e la Giunta regionale a dimettersi e a dare alla Calabria una nuova classe dirigente all’altezza dei bisogni dei cittadini calabresi.